Cultura delle colture: agricoltura sinergica
Emilia Hazelip il secolo scorso, dopo aver provato senza grandi soddisfazioni a coltivare con il metodo naturale di Masanobu Fukuoka apportò alcune modifiche a questo sistema, rendendolo un po’ più “occidentale” e organizzato. I principi di base sono simili, ma mentre Fukuoka lasciava che le piante seminate crescessero in modo semi spontaneo lanciando palline di argille miste con i semi, Emilia studio un sistema più controllabile: l’agricoltura sinergica.
Anche in questo tipo di agricoltura non serve vangare o zappare il terreno, si costruisce sopra di esso dei bancali di terra larghi circa 120 cm e alti 40 cm. Questi bancali di terra possono essere di varie forme, la più bella rimane quella a spirale o a mandala. Qualsiasi forma voi diate l’importante è lasciare dei passaggi per poter accedere alle varie parti dell’orto perché i bancali non andranno mai calpestati.
Una volta ammucchiato il terriccio, va installato un sistema di irrigazione a goccia. Si può irrigare anche normalmente ma è meglio che sia il suolo ad inumidirsi piuttosto che le foglie con un sistema a pioggia. Installato l’impianto il tutto va ricoperto con una pacciamatura. Ce ne sono di diversi tipi: completamente in paglia ma che va spesso rimpiazzata, con scarti di verdura, lana, cartone o nylon che è la più comoda ma la meno naturale. Questa pacciamatura servirà a tenere il suolo umido e caldo, riducendo così le innaffiature e rilascerà nel tempo humus nel terreno “tranne quella in nylon”. Gli ortaggi in questo orto non vanno seminati ma trapiantati. Serviranno già piantine formate per costituirlo perchè la pacciamatura impedirebbe la crescita dei semi di molte piante piuttosto delicate.
La disposizione delle piante è un altro punto su cui fare molta attenzione. Nel bancale vanno messe lateralmente liliacee “aglio, cipolla, scalogno e porro” che servono a tenere lontani parassiti e funghi, insieme magari ad insalate, sopra lungo i bordi leguminose “fagioli, piselli, fave, taccole, ceci, lenticchie” che con il loro batteri azotofissatori servono a concimare il terreno. In mezzo al bancale nella zona superiore tutte le altre piante desiderate, facendo attenzione di mischiarle tra di loro. L’ideale è mettere piante con radici molto profonde vicino a piante con radici superficiali e comunque non lasciare mai intere zone con gli stessi ortaggi per evitare che bruchi e altri insetti ghiotti di quella specie possano trovare vita facile avendo tutti gli ortaggi vicini fra loro. Ogni tanto va inserita una pianta aromatica e dei fiori di queste specie “calendula, nasturzio, tagete, piretro” che con i loro profumi tengono lontani insetti voraci e/o attirano predatori naturali dei nemici del nostro orto.
Ci sono poi molte altre cose da sapere, come le consociazioni migliori degli ortaggi, come raccoglierli, come difendersi dalle lumache… ma non spaventatevi e soprattutto non abbattetevi, Roma non fu costruita in un giorno. Lo spirito giusto per affrontare l’orto sinergico è che non esistono nemici, ma compagni, qualcosa vi verrà mangiato e sarà la giusta ricompensa al mondo per avervi donato tanta abbondanza, alcune volte il tempo non sarà clemente e se avrete fiducia vedrete che comunque il raccolto sarà abbondante lo stesso, molto più abbondante di quanto vi serva per vivere. E’ l’abbondanza della natura, affidatevi ad essa, credete in lei e non vi negherà mai un pasto e un posto nel mondo.