“Vietato chiudere gli occhi”: nuova investigazione in un macello in Lombardia
Animal Equality diffonde immagini forti che arrivano da un macello della Lombardia e lancia una petizione per chiedere norme più severe sulla macellazione nel nostro paese
ATTENZIONE: IMMAGINI MOLTO FORTI Sconsigliamo la visione ad un pubblico sensibile
Sprangate sulla testa, spintoni violenti e animali agonizzanti lasciati a terra per interi minuti prima che sopraggiunga la morte: queste sono solo alcune delle aberrazioni documentate nell’ultimo video diffuso in questi giorni da Animal Equality, associazione internazionale per la protezione degli animali. Siamo in Italia, più precisamente in Lombardia, all’interno di un macello di bovini: le immagini sono state fornite da informatori esterni all’organizzazione e mostrano una realtà dove maltrattamenti, violenze e macellazione senza stordimento efficace sono la norma.
Tutto questo, però, è lontano da ciò che la legge impone come conferma anche Animal Equality: “Questa campagna mette in luce ancora una volta i gravissimi buchi normativi, la mancanza di conseguenze penali concrete per chi infrange la legge e la totale assenza di controlli severi all’interno dei macelli. Tutto ciò comporta una maggiore leggerezza nella gestione di questa fase da parte degli operatori che lavorano nei mattatoi e spesso costringe gli animali a subire atroci torture nell’indifferenza generale”.
Per mettere fine una volta per tutte a questa situazione, Animal Equality ha lanciato una petizione rivolta al Ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio e al Ministro della Salute Giulia Grillo per ottenere, fra le varie richieste, l’installazione di telecamere a circuito chiuso nei macelli e il rispetto dello stordimento senza deroghe ed eccezioni. Già più di 100mila cittadini italiani vi hanno aderito, ma l’associazione continuerà comunque a rilasciare materiale che documenti le illegalità compiute in allevamenti e macelli del nostro paese.
“Le nostre inchieste dimostrano che è necessario introdurre delle norme specifiche per ridurre al massimo la sofferenza di tutti quegli animali che ogni anno sono condannati alla macellazione nel nostro paese – dichiara Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality Italia – Molti paesi europei si sono già mossi in questo senso, cancellando le deroghe per la macellazione religiosa, come Austria e Danimarca, o introducendo telecamere a circuito chiuso, come avviene in Gran Bretagna e in via sperimentale anche in Francia. Anche i politici italiani hanno il dovere di far applicare le norme e di migliorare l’impianto legislativo che regola la macellazione, che avviene in luoghi a porte chiuse all’interno dei quali, al momento, non si sa davvero se le leggi italiane vengano rispettate”.
Senza il lavoro delle associazioni animaliste, spiega infatti Cupi, non ci sarebbe modo di conoscere la verità e i consumatori rimarrebbero completamente ignari di tutto questo. “Ovviamente i consumatori possono sempre scegliere di aiutare gli animali riducendo o evitando del tutto il consumo di carne, ma si tratta di una questione di trasparenza, giustizia e correttezza delle istituzioni, ed è ora che anche i politici italiani si facciano carico di queste richieste trasversali e volute da centinaia di migliaia di cittadini” conclude Cupi. ᐧ
Crediti foto: Animal Equality