USA: aumentano il consumo di pollo e latticini: nessuno segue le raccomandazioni nutrizionali
Il pollo conquista il primato sulle tavole americane e i latticini spopolano
Negli ultimi cinquant’anni, la dieta degli statunitensi ha subito cambiamenti significativi: il pollo che ha assunto un ruolo di primo piano. Secondo i dati del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, il consumo pro capite di pollo è passato da 10 kg nel 1970 a 25 kg nel 2019, rendendolo la carne più consumata dal 2004.
Parallelamente, il consumo di manzo ha registrato una diminuzione, attestandosi a circa 19 kg per persona all’anno, mentre quello di maiale si mantiene stabile intorno ai 15 kg. Tutto questo nonostante le raccomandazioni nutrizionali nazionali che suggeriscono una riduzione del consumo di prodotti animali. Eppure le abitudini alimentari americane sembrano non spostarsi da lì: forse un po’ meno carne rossa, ma sempre e comunque carne E non va meglio con i latticini
Dal 1970 al 2019, il consumo pro capite di latte e formaggi è più che raddoppiato, passando da 7,5 kg a 17,2 kg annui. Questo incremento è in parte attribuibile alla crescente popolarità dello yogurt, che ha visto un aumento significativo nel consumo rispetto a cinquant’anni fa.
Queste statistiche evidenziano nuovamente come, nonostante le crescenti evidenze scientifiche e le campagne di sensibilizzazione che promuovono diete più equilibrate e a base vegetale, le preferenze alimentari negli Stati Uniti rimangono sempre orientate verso prodotti di origine animale con il mito delle proteine nobili che non accenna a subire battute d’arresto. La predominanza del pollo nelle tavole americane riflette cambiamenti nelle dinamiche di produzione e consumo, influenzati da fattori economici, culturali e di mercato.