UK, migliaia di polli morti per il caldo, gli allevatori: “Non c’è stato niente da fare”

Migliaia di polli morti ammassati fuori dai capannoni di un allevamento, per CIWF gli animali “devono aver sofferto terribilmente. L’allevamento intensivo deve finire”

Polli morti Inghilterra caldo

Migliaia di polli morti, ammassati gli uni sugli altri all’esterno di un capannone, stroncati da un’ondata di caldo anomalo: siamo nel Regno Unito, più precisamente nella regione del Lincolnshire, tra le mura di un allevamento avicolo dell’azienda Moy Park – che rifornisce moltissimi supermercati in UK – approvato da Red Tractor, ente inglese che regola e promuove la qualità degli alimenti in Inghilterra, Irlanda del Nord e Galles. Immagini aberranti mostrano animali senza vita stroncati dal caldo che ha colpito in questi giorni il paese, dove le temperature hanno toccato picchi record di 38°C, ammassati al di fuori dei capannoni.

I dipendenti dell’allevamento, secondo quanto riportato dal quotidiano britannico The Independent, sarebbero stati visti ammucchiare gli animali senza vita al di fuori della struttura lo scorso venerdì, dopo la moria di polli avvenuta il giorno prima. “Abbiamo cercato di fare tutto il possibile, ma non c’è stato niente da fare – dichiarano i portavoce dell’allevamento – La colpa è delle temperature anomale. Per favore, non trasformiamo questa tragedia in qualcosa di brutto. Gli attivisti non pensano che ci preoccupiamo per i nostri animali, ma lo facciamo davvero”. Non sembra dello stesso avviso, però, Philip Lymbery, amministratore delegato di Compassion in World Farming (CIWF), che ha twittato (qui in basso il post originale): “Tutto questo va oltre le parole, questi animali devono aver sofferto terribilmente. L’allevamento intensivo di animali senzienti deve finire”.

Anche altri attivisti si sono schierati contro l’allevamento in questione, affermando che “non c’è nessuna scusa. La tecnologia esiste per raffreddare edifici come questo, in modo da mantenere all’interno una temperatura confortevole. Anche nelle normali giornate estive deve essere difficile stare in quelle scatole di latta. Sì, gli impianti di ventilazione sono costosi, ma i consumatori sicuramente sarebbero disposti a pagare di più pur di evitare storie come questa”. CIWF afferma inoltre che la maggior parte dei polli allevati per la loro carne sono confinati in capannoni industriali e sterili dove non possono evitare il calore come farebbero in natura. “Può fare molto caldo all’interno dei capannoni, soprattutto in estate. Se il sistema di ventilazione si guasta, migliaia di uccelli possono morire di stress da calore “, afferma l’organizzazione.

La risposta degli allevatori

Non è chiaro quanti siano realmente gli animali morti in questa ondata di caldo anomalo, né quanti siano quelli sopravvissuti. Un portavoce di Moy Park, che ogni anno alleva e “processa” oltre 280 milioni di uccelli, ha dichiarato: “Stiamo lavorando a stretto contatto con i nostri partner agricoli per monitorare la situazione e abbiamo implementato procedure per aiutare a proteggere i nostri polli dal caldo estremo”. Anche il Red Tractor ha detto la sua attraverso uno dei suoi rappresentanti: “Il benessere degli animali è la nostra priorità assoluta e tutti gli allevamenti di pollame certificati devono fare il possibile per proteggere i propri animali. Le temperature record della scorsa settimana hanno rappresentato sfide significative per il bestiame, ma anche gli animali domestici e gli esseri umani”.

Anche Ocado, una delle catene di supermercati rifornita dall’allevamento coinvolto, è stata chiamata a commentare la vicenda. “Effettuiamo controlli regolari su tutti i nostri fornitori per garantire che il benessere del bestiame sia gestito secondo gli standard più elevati. Stiamo lavorando a stretto contatto con il nostro fornitore per indagare a fondo”.

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