Cagliari, bambino vegano, il Tribunale: “Scelta vegana non biasimevole, nessun pregiudizio per la crescita dei minori”
I genitori erano stati accusati di non occuparsi nel modo più corretto del bambino, ma la pronuncia del Tribunale ha chiarito la vicenda
La questione segnalata a Vegolosi.it e passata nelle esperte mani dell’avvocato Carlo Prisco, si è conclusa al meglio, con una vittoria dei genitori del bambino di Cagliari e con un pronunciamento su tutti del Tribunale dei Minori: la scelta vegana non ha nulla di biasimevole o pericoloso se seguita in modo corretto. I genitori del bimbo sono quindi stati “scagionati”dall’accusa di non aver adempiuto correttamente ai loro obblighi genitoriali.
La vicenda del bambino vegano di Cagliari
Il bambino che all’epoca dei fatti 15 mesi, era vegano fin dallo svezzamento, ma dopo aver contratto la sesta malattia aveva avuto un rallentamento nella crescita, causato dall’inappetenza. Dopo la guarigione il piccolo aveva ripreso la crescita normale, che tuttavia gli stessi studi dell’American Dietetics Association hanno dimostrato seguire una curva di sviluppo differente da quella di bambini onnivori. Nel mese di luglio 2016 un nuovo episodio di calo ponderale aveva spinto i genitori a recarsi presso l’ospedale per un controllo: qui i sanitari, senza svolgere alcuna ulteriore verifica, hanno immediatamente correlato il problema all’alimentazione vegana, così segnalando il caso alla Procura minorile e imponendo al bimbo un regime onnivoro. Dopo il ricovero la coppia ha finalmente riportato a casa il figlio, riprendendo ad alimentarlo con soli cibi vegetali in accordo con una nutrizionista esperta di alimentazione vegana.
Nel corso del procedimento i controlli clinici effettuati hanno dimostrato che l’alimentazione vegana del bambino ne ha garantito il corretto sviluppo e la perfetta salute, senza alcuna carenza nutrizionale. Il Tribunale dei Minori, preso atto di quanto sopra, non ha potuto che rigettare il ricorso, e ha sancito che “Non sussistono violazioni dei doveri inerenti la potestà genitoriale poiché la scelta della dieta vegana, che non rappresenta di per sé una scelta biasimevole, se correttamente seguita secondo le indicazioni degli specialisti non costituisce alcun pregiudizio per la crescita di un minore”.
L’avvocato Carlo Prisco ha commentato il pronunciamento con soddisfazione: “Si tratta di una ennesima pronuncia destinata a entrare nella storia dell’affermazione dei diritti dei vegani, che concorre a sancire una verità scientifica sempre più inopinabile: l’alimentazione vegana è salutare a qualsiasi età, e non soltanto per gli adulti.” Esiste sempre un “ma” nella vicenda come sottolinea l’avvocato: “Eventuali lacune o carenze possono dipendere da fattori che non hanno a che vedere con la natura vegetale dei cibi, e che sono ben ravvisabili anche nella dieta onnivora: la precisazione del Tribunale circa il fatto che la dieta vegana debba essere “correttamente seguita secondo le indicazioni degli specialisti” si può perfettamente attagliare a qualsiasi scelta alimentare. Anzi, pensando alle raccomandazioni della scienza ufficiale di consumare almeno 600 gr di frutta e verdura al giorno, si può ben intuire che la situazione dei bambini onnivori è in generale assai più esposta all’inottemperanza di tali precetti, rispetto a quella vegana. Con la differenza che nel primo caso le conseguenze sono più visibili sul lungo termine e perciò meno frequentemente ascritte al regime alimentare”.
Purtroppo rimane una nota stonata in tutta la vicenda, ossia il fatto che, in ogni caso, al bambino sia stato comunque imposta per un periodo un alimentazione onnivora contro il volere dei genitori e che la decisione sia stata presa su analisi sbagliate e quindi senza nessuna necessità reale.