Test sugli animali per fumo, droga e alcool ancora per tre anni
Nessuna speranza per bloccare questa ulteriore proroga concessa alla sperimentazione su animali per droghe, alcool e fumo: tre anni che sembrano macigni
Ancora tre anni di test sugli effetti tossicologici di fumo, alcool e droghe sugli animali: ieri, 14 febbraio 2017, la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha approvato a maggioranza Pd-Ncd-Forza Italia-Gal-Autonomie (contrari Sel-Misto-M5s) l’emendamento De Biasi, Cattaneo e altri che prevede tre anni di proroga (inizialmente era di cinque anni) per questi esperimenti, particolarmente inutili per i malati e crudeli per gli animali.
Nonostante la battaglia di molte associazioni animaliste, prima fra tutte LAV, il placet è stato concesso e quindi le sperimentazioni continueranno nonostante la legge prevedesse il loro stop proprio per il 2017: ” Uccisioni di altre decine di migliaia di animali, con iniezioni di droghe nell’addome o nel cervello, shock acustici o tattili con pinze e piastre ustionanti, contraddicendo una Legge del 2014 firmata da lei stessa come Ministro già tre anni fa – spiega LAV – in Senato poi hanno prevalso gli interessi di pochi e superati sperimentatori di Università che, volutamente sordi ai metodi sostituivi di ricerca come già praticati in altri Paesi del mondo, vogliono continuare a usare animali e senza nessun beneficio per gli esseri umani, e questo a spese del contribuente”.
Rimangono spiragli per fermare questa situazione? A detta dell’associazione anti vivisezione, no: “Con lo scontato voto di fiducia del Governo sull’intero Decreto Legge “Milleproroghe” sarà impossibile far presentare e votare emendamenti soppressivi in Aula, atto che sarà replicato alla Camera in seconda e definitiva lettura”. Per altri tre anni, quindi, questa frma di test scientifici continuerà senza che sia possibile nessuna opposizione legale. Nel frattempo LAV ha annunciato che il 25 e 26 marzo e il 1-2 aprile la scenderà nelle principali piazze d’Italia, per ottenere dal prossimo Governo la destinazione di almeno il 50% dei fondi previsti per la ricerca, a sostegno dello sviluppo e della convalida dei metodi di ricerca che non fanno uso di animali. Fondi assolutamente fondamentali per poter procedere con una ricerca scientifica avanzata come ha spiegato ai microfoni di Vegolosi.it la dottoressa Susanna Penco, una delle massime esperte di ricerca scientifica senza animali nel nostro paese.