“Soyalism”: in arrivo il documentario sul business della soia che minaccia il mondo
È in uscita nei prossimi mesi Soyalism, documentario diretto e prodotto da due italiani, che indaga la connessione tra il business della soia e gli allevamenti intensivi.
Si intitola “Soyalism” ed è un documentario che indaga il ruolo che la soia ha acquisito negli ultimi anni nell’industria alimentare e la sua connessione con la produzione di carne. Prodotto dal regista italo-americano Enrico Parenti e dallo scrittore e giornalista Stefano Liberti, autore tra le altre cose anche dell’inchiesta “I signori del cibo”, il film mette al centro dell’inchiesta la situazione della produzione agroalimentare odierna: il suo controllo a livello globale è, senza eccezioni, sempre più in mano a poche, grandissime aziende occidentali e orientali. Tra queste troviamo colossi del calibro di Bunge, Monsanto, ADM, Cargill e Louis Dreyfus. Il tutto, a discapito dei piccoli produttori che vengono tagliati fuori dalla produzione, ma anche a danno del nostro pianeta, sempre più depauperato e sfruttato da un tipo di agricoltura così intensiva e incontrollata.
Di cosa parla “Soyalism”?
Seguendo la filiera industriale della carne suina, dalla Cina al Brasile attraverso gli Stati Uniti e il Mozambico, il documentario mostra come l’80% della soia oggi viene impiegata come mangime negli allevamenti intensivi. Questo legume viene scelto a causa del suo notevole apporto proteico che contribuisce a nutrire il fisico di animali provati da ritmi di produzione estenuanti. Parliamo di un alimento che rappresenta oggi il fulcro di un nuovo modello di produzione che coinvolge tanti paesi del sud del mondo: solo in Brasile ci sono aziende che possiedono oltre 240 mila ettari di terreno, tutti coltivati solo con soia.
Soia e deforestazione: una connessione pericolosa
Quello dell’agri-business della soia è un processo in continua espansione, che sta mettendo a repentaglio l’equilibrio sociale e ambientale del pianeta. Questo documentario, però, non è l’unico ad aver analizzato la situazione: per esempio “Soy economy, l’altra faccia dell’allevamento intensivo made in Italy” esplora la realtà degli allevamenti intensivi nel nostro paese dal punto di vista della loro sostenibilità. Inutile dire che il quadro risulta impietoso: la maggior parte della soia impiegata anche nei nostri allevamenti proviene proprio dal Brasile, tanto solo nel 2016, l’Italia ha importato 519 mila tonnellate di soia da questo paese.
Allo stesso modo, come si evince dal trailer di Soyalism, l’80% della soia prodotta nelle coltivazioni brasiliane viene esportata in Cina, dove viene impiegata per nutrire gli animali confinati nei capannoni utilizzati per soddisfare la crescente richiesta di carne; un’emergenza che mette a dura prova le risorse del nostro pianeta e che ha spinto il governo cinese ad ammonire i cittadini, perché se ne riducano i consumi in tempi brevi. A fare le spese di queste importazioni è soprattutto la foresta amazzonica, che negli ultimi decenni è stata abbattuta per fare spazio a questo tipo di coltivazione.
Quando e dove troveremo “Soyalism”?
“Soyalism” verrà presentato fra poche settimane a livello europeo: prima di Natale sono previste due grandi proiezioni, mentre agli inizi del 2019 verrà organizzata anche la distribuzione nelle sale. Nel frattempo, ci sono molti altri documentari “green” che vale la pena di vedere: ricordiamo tra questi “Dominion“, dedicato a tutte le forme di sfruttamento animale da parte dell’uomo, ma anche “What the health“, che indaga l’impatto del consumo di prodotti animali sulla nostra salute. Interessante è anche la nostra raccolta dei 10 migliori film per cambiare prospettiva.