Futuristic February: la sfida social “a rifiuti zero”
Ci rendiamo davvero conto di quanti rifiuti produciamo in un solo mese? Una coppia di giovani americani ci sfida a scoprirlo, lanciando l’hashtag #futuristicfebruary
Si chiama Futuristic February ed è la sfida “a rifiuti zero” lanciata al mondo per il mese di febbraio dal Suistainable Duo, una coppia di giovani vegani – ormai piuttosto popolari grazie al loro profilo Instagram – proprietari di un e-shop “zero waste”. Il tutto consiste nel fare acquisti normalmente nel mese di febbraio, conservando però tutti i rifiuti che i nostri acquisti producono; il 28 febbraio, i partecipanti dovranno pubblicare sui social una foto del loro “bottino”, corredata dall’hashtag #futuristicfebruary.
Un’idea originale per permettere a ognuno di noi di realizzare concretamente quanti rifiuti produciamo quotidianamente con i nostri acquisti, specialmente in un momento in cui dovremmo puntare tutti su scelte più consapevoli per la tutela dell’ambiente. Nel corso del mese, la coppia condividerà sui social consigli utili per ridurre al minimo la nostra produzione di rifiuti, anche se già da tempo è impegnata sul web nel dispensare idee che vanno dall’autoproduzione di cosmetici alla coltivazione in casa di frutta e verdura per rendere il nostro impatto sull’ambiente il meno pesante possibile.
Brenden Fitzerald e Carly Bergman: una coppia “zero waste”
Giovani e attenti all’ambiente: Brenden e Carly sono una coppia sui social ma anche nella vita e nel loro piccolo cercano di dare consigli utili alla salvaguardia ambientale. Entrambi vegani, sono cresciuti negli Stati Uniti e da qualche tempo hanno creato uno shop online dove è possibile acquistare prodotti a basso impatto ambientale; tra questi, per esempio, posate e borse senza plastica – realizzate partendo da materiali di origine vegetale come bambù e frutta – ma anche libri in cui trovare consigli utili per una vita “a impatto zero” nel quotidiano, anche attraverso un’alimentazione 100% vegetale.
Un’idea che si va ad aggiungere ai numerosi tentativi pensati per dire addio alla plastica, uno dei materiali più inquinanti in assoluto. Qualche esempio? Mentre la Francia ha detto addio alle posate usa e getta, in Svezia sono nate quelle fatte con le patate, ma esistono anche quelle in grano che si possono anche mangiare. Anche la moda, però, sta lavorando per impattare meno sull’ambiente: la collezione Conscious Exclusive di H&M, infatti, ha trasformato la plastica degli oceani in bellissimi abiti da sera, ma perfino tre giovanissimi ragazzi hanno utilizzato i rifiuti in plastica per produrre un tessuto con il quale realizzare felpe e magliette.