Selfie del macaco: la scimmia “vince” sui diritti di proprietà
Dopo due anni di battaglia legale, il tribunale ha stabilito che il “selfie del macaco” è del fotografo, ma alla scimmia un piccolo premio
Questa non è una storia di animali violati per un click, ma una vicenda ben più insolita e curiosa: dopo una battaglia legale durata due anni, si è conclusa la vicenda del “selfie del macaco”, sulla quale si è molto discusso. David Slater, fotografo naturalista britannico, ha infatti vinto la causa contro Peta riguardo ai diritti di copyright su un selfie che un macaco – forse di nome Naruto, ma la sua identità pare incerta – si scattò nel 2011, giocando con la macchina fotografica di Slater.
Il fotografo ha deciso di pubblicare la foto nel suo libro “Wildlife Personalities” come se fosse stata sua, oltre ad averla venduta a diversi giornali cartacei e online, ma Peta si è opposta: secondo l’associazione, infatti, il macaco era il legittimo proprietario della foto e, come tale, aveva il diritto di trarre beneficio da quello scatto, esattamente come qualsiasi fotografo di professione. La questione è finita davanti al giudice, nel 2016, ha dato ragione al fotografo, spiegando che i diritti di copyright non possono essere applicati a una scimmia. Peta, però, ha fatto ricorso e, nonostante questo sia stato respinto dal giudice, Naruto ha ottenuto la sua ricompensa.
Slater ha infatti deciso di donare il 25% dei futuri guadagni della vendita del libro ad associazioni che si occupano della salvaguardia dell’ambiente in cui vive la scimmia. Questo perché l’uomo si è sempre dichiarato un ambientalista e ha sostenuto che l’unico obiettivo della diffusione di quello scatto “rubato” era far conoscere i macachi e contribuire alla loro salvaguardia.