Sam Simon, papà dei Simpson: vegano, animalista e benefattore
Lasciò la serie cartoon nel 1993 ma la sua impronta rimase chiara: ecco la storia del papà dei Simpson
Chi l’avrebbe mai detto che dietro il giallo volto del più grande amante dei fastfood della storia dei cartoni, Homer Simpson, si nascondeva quello dell’animalista e vegano Sam Simon? Stroncato un anno fa, neanche sessantenne, da un cancro al colon che non gli lasciato scampo, il cocreatore dei Simpson ha lasciato al mondo un’eredità non solo artistica, ma anche e soprattutto morale: 100 milioni di dollari dati in beneficenza alle associazioni che si battono per i diritti degli animali. «Sono i miei soldi e posso farne quello che voglio. Un hobby costoso che posso godermi alla fine della mia vita» così rispondeva Simon alle critiche.
Vegetariano dall’età di 19 anni e vegano dal 2005, Sam Simon ha sempre avvertito l’esigenza di fare qualcosa per migliorare il mondo e la collaborazione con PETA (People for the Ethical Treatment of Animals), portata avanti per ben 15 anni, è stata una vera e propria missione di vita. Insieme hanno dato vita a migliaia di iniziative a difesa degli animali in tutto il mondo: la liberazione di 425 cincillà destinati alla produzione di pellicce, il salvataggio del toro irlandese Benjy condannato alla soppressione perché rifiutava l’accoppiamento e dell’elefante Sunder che nel tempio indiano Jyotiba era incatenato e malnutrito; la messa al bando delle trappole per gli orsi in Georgia e l’intensa campagna per combattere il randagismo finanziando le castrazioni, le sterilizzazioni e le procedure chirurgiche non ortopediche per gli animali domestici delle famiglie meno abbienti dei quartieri poveri di Los Angeles. “Mi sono concentrato sullo sfruttamento degli animali nell’industria dell’intrattenimento perché è il mio mondo, il posto dove ho costruito la mia fortuna e passato la mia vita. (…) Il concetto fondamentale è che è sbagliato usarli per il nostro divertimento”
Nel 2012 ha dato vita all’associazione che porta il suo nome, la Sam Simon Foundation con sede a Malibu. Si tratta di un’associazione a scopo benefico che accoglie cani abbandonati in cerca di famiglia facilitandone l’adozione, e persone indigenti, incapaci di procurarsi il cibo, a cui vengono offerti pasti rigorosamente vegani.
E Lisa Simpson, balzata all’undicesimo posto della classifica de ” I 50 migliori personaggi animati di tutti i tempi” promossa da Tv Guide, rispecchia bene lo spirito ambientalista, ecologista e animalista del suo creatore; sebbene la conversione vegetariana della piccola Lisa avvenga nella settima stagione (mentre Simon abbandonò la serie nel 1993, dopo quattro stagioni, per divergenze di opinioni con Matt Groening), fin dall’inizio il suo personaggio, con grande intelligenza e sensibilità, vive avventure cariche di impegno sociale, di denuncia delle ingiustizie, degli abusi e delle crepe del sistema politico ed economico americano. Insomma, una vera eroina di cellulosa per i diritti civili.
Serena Porchera