Pepsi mette l’acqua in lattina: “Meno plastica è una delle nostre priorità”
Studiare nuovi pack per poter ottenere risultati immediati con una sostituzione facile: lattine in alluminio al posto della plastica. Questa è la soluzione del colosso americano.
“Vuoi una lattina di acqua?” sembra strano a dirsi eppure secondo il colosso delle bibite americano Pepsi questa frase dovrà diventare la normalità. La multinazionale americana attraverso il suo amministratore delegato Ramon Laguarta ha spiegato che la propria marca di acqua “Aquafina” verrà presto venduta solo in lattine di alluminio per evitare l’uso di bottigliette di plastica.
Laguarta ha dichiarato: “Affrontare il problema dei rifiuti in plastica è una delle mie principali priorità e accetto questa sfida come se fosse personale. Stiamo facendo la nostra parte per affrontare la questione a testa alta riducendo, riciclando e reinventando i nostri imballaggi”. Entro l’inizio del prossimo anno l’acqua targata Pepsi verrà venduta nelle lattine presso ristoranti e negozi anche se, per un primo periodo, l’acqua nelle bottiglie di plastica continuerà ad essere presente (forse per smaltire le scorte). Entro il 2025 Pepsi ha dichiarato, inoltre, che i propri pack saranno riciclabili, compostabili o biodegradabili ma che ci saranno ancora le bottiglie di plastica anche se l’obiettivo è quello di produrle usando il 25% di materiale riciclato.
Mentre secondo i dati riportati dalla CNN, negli Stati Uniti quasi il 91 % della plastica utilizzata non viene riciclata, l’azienda concorrente di Coca Cola sforna dati sull’impatto che le sue lattine d’acqua avranno sull’ambiente: “Permetteranno di eliminare più di 8.000 tonnellate di plastica vergine e circa 11.000 tonnellate di emissioni di gas serra”. Al momento anche l’acqua tonica aromatizzata sempre prodotto da Pepsi, la Bubly, viene già venduta in lattina.
Ma le lattine sono davvero meglio della plastica? A spiegarlo attraverso i dati è il sito Market Watch: più della metà (55%) delle lattine di soda e di birra in alluminio negli USA vengono riciclate stando ai dati della U.S. Environmental Protection Agency, contro il 31,2% dei contenitori di plastica per bevande in polietilene tereftalato (PET) e il 39,5% dei contenitori in vetro. Buone notizie anche dall’Europa dove i tassi di riciclaggio dell’alluminio sono ancora più elevati : nel 2010, secondo i dati dell’Istituto per il riciclaggio dei contenitori, oltre il 90% delle lattine usate è stato riciclato in Germania, Finlandia, Norvegia, Islanda e Svizzera.
E Coca Cola?
La competizione fra i due marchi di bevande più famosi del pianeta assomiglia ad una puntata di “Beatiful”, eppure questa volta Coca Cola ha preso un’altra strada e lo ha fatto già dal 2015 quando durante Expo a Milano presentò il brevetto per la “PlantBottle” ossia una plastica PET ma con il 30% di polimeri di origine vegetale che al momento viene utilizzata solo per il 30% dei packaging totali dell’azienda in Nord America e solo il 7% a livello globale. Secondo Coca Cola, però, “Sostituendo il 30% del petrolio usato nella realizzazione delle bottiglie di plastica PET con materiali come la canna da zucchero e altre sostanze vegetali, PlantBottle dal 2009 a oggi ha evitato la dispersione nell’ambiente di emissioni di CO2 pari a circa un milione di autoveicoli in meno sulle nostre strade.” Niente lattine di acqua (la marca è Lilia), quindi, ma plastica “green” che punta sull’impatto della produzione e non su quello dello smaltimento. Sembrerebbe decisamente che su questo tema ci sia un punto segnato per Pepsi.
Una soluzione drastica? Ve la segnaliamo da sempre:scegliete l’acqua del rubinetto usando la vostra borraccia oppure le bottiglie in vetro con vuoto a rendere; per le bevande zuccherate, facilissimo, vanno completamente evitate.