Pelle di cane: in Cina un’industria da fermare
Joaquin Phoenix ha prestato il suo volto e la sua voce per dire basta al commercio di pelle di cane dell’industria cinese. La Peta ha ottenuto il sostegno dell’attore holliwoodiano per informare e richiamare l’attenzione sulla produzione cinese del pellame destinato al mercato dell’abbigliamento. Il reportage della Peta, organizzazione no-profit per i diritti animali, mostra come i cani catturati per le strade vengano storditi a forza di bastonate e uccisi per essere scuoiati.
Il video inizia con un primo piano di Joaquin Phoenix che dice: “Il filmato è una delle cose peggiori che abbia mai visto”. Per un minuto e mezzo si susseguono diverse immagini cruente che “raccontano” l’agonia dei cani che vengono uccisi a bastonate e che vengono scuoiati a volte ancora vivi. In ognuna di queste fabbriche si stima vengano uccisi circa 200 cani al giorno per produrre guanti, cinture, borse e altri accessori che verranno poi venduti in tutto il mondo.
In Cina per queste barbarie non sono previste sanzioni o provvedimenti per chi abusa degli animali. L’unico modo per contrastare l’industria cinese del pellame è non alimentare la compravendita di prodotti realizzati con materiali di derivazione animale.
La LAV ha stilato una lista, in costante aggiornamento, di tutti i marchi d’abbigliamento che non usano materiale di derivazione animale.
(Attenzione! Questo video contiene immagini violente e particolarmente crude. Il contenuto è adatto a un pubblico adulto)