Ospedali, a Bolzano per medici e infermieri il lunedì sarà senza carne
Al via nella mensa del nesocomio trentino il progetto “Green Mondays” per sensibilizzare il personale sui vantaggi dell’alimentazione veg per salute e pianeta
I “lunedì senza carne” approdano in ospedale. Seguendo l’esempio di lungo corso dei “meat free monday” americani, per la prima volta nella mensa di un nosocomio italiano, dalla scorsa settimana viene servito un pasto a base 100% vegetale. Succede a Bolzano, dove il progetto dei “Green Mondays” riguarda per ora solamente i pasti dei dipendenti, e non quelli dei pazienti, con l’obiettivo di favorire “un’alimentazione più sostenibile, sana e rispettosa dell’ambiente“. E provare a “esportarla” anche fuori dalle corsie: “Lo scopo – ha spiegato l’azienda sanitaria al “Corriere della Sera” – è quello di incoraggiare le collaboratrici e i collaboratori del Comprensorio sanitario di Bolzano a consumare piatti simili anche in occasioni differenti, magari proponendoli ai propri familiari”. I pasti veg saranno serviti ogni lunedì e saranno preparati dai cuochi dell’ospedale sotto la supervisione dello chef Hermann Hofer.
I “lunedì verdi” che fanno bene a pianeta e salute
Alla base dell’iniziativa ci sono motivazioni sia di salute che ambientali. Come ha spiega sempre al “Corriere” Michael Kob, primario reggente del Servizio di Dietetica e Nutrizione Clinica di Bolzano e capo-progetto, “non ci può essere posto migliore dell’ospedale per inspirare la gente a mangiare sano e contemporaneamente salvaguardare l’ambiente”. Un primo passo certamente non sufficiente ma che, nelle intenzioni dell’ospedale, vuole essere d’esempio.
Il primario ha poi ricordato i vantaggi specifici per la salute dell’alimentazione plant-based, connessi per lo più a una riduzione del rischio di sviluppare malattie come il diabete, le malattie cardiovascolari e alcuni tipi di tumore, e ha anche ricordato l’importanza di una corretto bilanciamento della dieta.
Ospedali vegani
Quello di Bolzano sarà il primo ospedale italiano a provare un esperimento del genere, ma nel mondo sono diversi i nosocomi che hanno preso posizione, dagli Stati Uniti al Libano. Qui, per esempio, dall’inizio dell’anno, nell’ospedale privato di Sin el Fil, non viene servito ai pazienti più nessun cibo di origine animale e carne e derivati sono stati eliminati anche dal bar dove si servono i parenti. Una scelta non solamente salutistica ma – spiegarono dall’ospedale al momento dell’avvio del progetto – legata anche all’attuale situazione pandemica e alle correlazioni tra sistema alimentare e diffusione dei virus (che raccontiamo anche noi qui). “Chiudiamo i Paesi, mantenendo aperti i macelli, terreno di coltura di virus e pandemie. È ora – dissero i medici libanesi – di parlare dell’enorme elefante nella stanza”.
Qui in Italia bisognerà vedere se e come il progetto di Bolzano farà scuola e se questo primo passo potrà in qualche modo essere esteso non solamente all’alimentazione dei dipendenti dell’ospedale ma anche a quella dei pazienti. Si tratta, in ogni caso, di un esperimento importante, almeno nelle intenzioni, in termini di informazione sui vantaggi per la salute, e non solo, dell’alimentazione a base vegetale, di chi in ospedale ci lavora. Aspetto non secondario se si considera la scarsa preparazione, in media, del personale medico sul tema, riscontrato spesso dai pazienti e anche da una ricerca di un paio di anni fa.
Uno studio del 2019, condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università degli Studi di Milano e della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, pubblicato sulla rivista Nutrients, rilevò, infatti, come i 2/3 delle persone coinvolte – 418 sanitari tra infermieri, ostetriche e infermieri pediatrici- non fossero in grado di definire con precisione cosa fosse una dieta vegetariana. Solo 1/5 fu in grado di definire correttamente questo tipo di alimentazione rispondendo esattamente a domande dettagliate sull’argomento. In quell’occasione, più della metà degli intervistati, inoltre, non era a conoscenza della possibilità (nonché dei benefici) di adottare questo tipo di dieta in tutte le fasi della vita, infanzia compresa.