Il viceministro Olivero contro la politica vegan di Torino: “E’ folle”
“E’ folle, per chi ha responsabilità pubblica, sposare scelte estreme”, Andrea Olivero risponde al programma della Appendino
“Mi batto e mi batterò sempre per il consumo di cibi freschi e, in particolare, di frutta e verdura di stagione, per favorire prodotti di filiera corta, per sostenere la dieta mediterranea, varia ed equilibrata, dal basso contenuto calorico e di grassi saturi. Ma è folle, per chi ha responsabilità pubblica, sposare scelte estreme e criminalizzare prodotti importanti per l’alimentazione umana come la carne, le uova o il latte”.
Sono passati solo un paio di giorni dalla presentazione del Programma di Governo del sindaco torinese Chiara Appendino con oggetto la salvaguardia dell’ambiente, della salute e degli animali anche e soprattutto attraverso la promozione di uno stile di vita cruelty-free e vegan, ma le reazioni (negative) non si sono fatte attendere.
Quella più forte e immediata è arrivata dal senatore Andrea Olivero, viceministro alle Politiche agricole, che, proprio in risposta al programma di incentivazione e valorizzazione della dieta vegana sul territorio torinese e nelle scuole comunali promosso dalla neosindaca del capoluogo piemontese ha dichiarato:
“Rispetto le scelte di ogni persona anche in campo alimentare, a patto che non creino problemi alla salute. Ma il compito del pubblico non è quello di assecondare mode o portare avanti campagne di parte”.
Una risposta che appare come un vero e proprio passo indietro rispetto ai segnali di apertura che si erano intravisti negli ultimi tempi in Italia (tra i casi più recenti, la sentenza emessa dal Tribunale di Monza riguardante l’alimentazione vegana nei bambini e lo stop definitivo da parte del Ministero della Salute al divieto di adottare menù vegan nelle scuole) e sicuramente non in linea con l’atteggiamento dell’Europa che ha visto aprirsi all’alimentazione veg-friendly spesso creando veri e propri distretti urbani con locali e supermercati esclusivamente dedicati alle esigenze dei cittadini vegani e vegetariani.
Olivero aveva già preso posizione in passato a favore della qualità della carne rossa piemontese e in difesa della Ferrero e della Nutella contro la campagna di boicottaggio dell’olio di palma nei prodotti italiani.
Serena Porchera