Olio extravergine di oliva: 3 cucchiai al dì per stare bene
Tre cucchiai al giorno di olio extravergine di oliva levano il medico di torno. Oltre a essere buono, l’olio evo fa bene alla salute. A confermarlo sono ormai le decine di studi scientifici internazionali che hanno appurato le benefiche proprietà per il nostro organismo di questo millenario alimento. Se ne è discusso lo scorso 9 maggio in occasione dell’incontro “Olio extravergine di oliva: un alimento che nutre bene e con gusto”, organizzato a Milano da Alce Nero.
Elemento fondamentale della dieta mediterranea, dichiarata nel 2010 dall’Unesco Patrimonio mondiale dell’Umanità, l’olio extravergine di oliva, se consumato nelle giuste quantità, aiuta a contrastare l’aumento e il deposito di colesterolo nel sangue, combatte l’invecchiamento e svolge una funziona antimicrobica e antiinfiammatoria. Tutto merito delle sostanze “buone” che lo compongono e di cui è ricco: l’acido oleico, i polifenoli e i grassi mono e polinsaturi. Affinché l’olio extravergine di oliva possa davvero esercitare una benefica funzione preventiva delle malattie cardiovascolari, ma anche aiutare a tenere sotto controllo il peso, gli studi indicano in 3 cucchiai al giorno (pari a circa 10 grammi a porzione) la quantità corretta da assumere.
Ma non è solo una questione di quantità. “Il modo di concepire l’alimentazione è cambiato. Oggi si parla di nutrigenomica ed epigenetica, ovvero della capacità degli alimenti di interagire sul nostro Dna modificandolo con effetti diversi sulla salute”, ha spiegato la dottoressa Renata Alleva, specialista in Scienza dell’Alimentazione e ricercatrice presso l’Irccs di Bologna. “Ci sono alimenti nutraceutici, ossia in grado di apportare modifiche al Dna tali da esercitare un effetto preventivo e assicurare uno stato di salute ottimale. E tra quelli tipici della dieta mediterranea, l’olio extravergine di oliva è sicuramente uno dei più importanti”.
Il punto non è più quindi quanto si mangia, ma cosa si mangia. Uno studio effettuato dal gruppo di ricerca di Alleva ha messo a confronto gli effetti legati al consumo di olio evo e di grassi saturi, come il burro e la margarina, e di grassi vegetali, in modo particolare l’olio di palma. “Abbiamo dimostrato che l’utilizzo di 3/4 cucchiai al giorno di olio extravergine di oliva esercita un ruolo preventivo verso ipercolesterolemia e ha un effetto antinfiammatorio, oltre che antiossidante. Contrariamente, l’olio di palma svolge un effetto pro-infiammatorio. Lo studio – ha sottolineato Alleva – dimostra che, in un regime alimentare finalizzato a raggiungere uno stato di salute ottimale, è molto importante scegliere i grassi “giusti”, più che limitarne le quantità: un corretto uso giornaliero di olio extravergine esercita un ruolo protettivo molto efficiente oltre che conferire una buona difesa antiossidante”.
Il consiglio è dunque imparare a limitare l’uso di altri grassi prevedendo nel proprio piano alimentare la giusta assunzione di olio extravergine. Ma come fare a scegliere quello giusto? “È sicuramente da preferire l’olio evo biologico”, ha consigliato Alleva. “Sappiamo infatti che i pesticidi possono interagire negativamente sui polifenoli contrastando i loro effetti benefici”.
Silvia De Bernardin