Ohio: 300 animali salvati da un allevamento lager di pellicce
Dopo la morte del proprietario, l’allevamento era stato abbandonato e gli animali erano in condizioni terribili.

Un’operazione di salvataggio senza precedenti ha portato al recupero di centinaia di animali in un allevamento di pellicce nei pressi di Cleveland, Ohio. Dopo la morte del proprietario della struttura, le autorità locali hanno chiesto l’intervento di Humane World for Animals, che ha trovato una situazione drammatica: volpi, procioni, coyote, ibridi lupo-cane e altri animali in condizioni di grave maltrattamento e abbandono.
Gli animali erano rinchiusi in gabbie metalliche sporche, esposti a temperature gelide e privi di cure adeguate. Molti presentavano gravi ferite, arti amputati o mancanti, probabilmente a causa delle tagliole ritrovate nella proprietà. Alcuni erano così debilitati da non riuscire a sopravvivere al salvataggio.

Uno degli animali tratti in salvo dall’operazione dell’associazione animalista.
L’allevamento era attivo per la produzione di pellicce, la vendita di animali esotici e la raccolta di urina, utilizzata nella caccia e nel controllo della fauna selvatica. Le pratiche di macellazione erano particolarmente crudeli, con l’uso di elettrocuzione e gas per preservare la qualità delle pellicce. Negli Stati Uniti, manca una regolamentazione federale per la tutela degli animali allevati per la pelliccia, lasciando spazio a situazioni di grave negligenza.
Grazie all’intervento di Humane World for Animals e delle autorità locali, più di 300 animali sono stati trasferiti in centri di recupero e santuari. Tuttavia, il caso ha riacceso il dibattito sulla necessità di normative più severe per proteggere gli animali sfruttati dall’industria delle pellicce.
In Italia, sebbene l’allevamento di animali da pelliccia sia stato vietato nel 2022, la mancanza di decreti attuativi ha impedito la ricollocazione degli animali sopravvissuti, con conseguenze drammatiche. Questo episodio dimostra ancora una volta l’urgenza di misure concrete per porre fine a un’industria fondata sulla sofferenza animale.