Nuova Zelanda: balene e delfini “fake” per imparare a salvare quelli veri

Da anni l’associazione Project Jonah si occupa di proteggere i mammiferi marini in una delle zone a più alta densità di questi splendidi animali

In Nuova Zelanda, centinaia di balene si arenano ogni anno lungo la vasta costa del paese, rendendolo un punto caldo globale per questi eventi. Per affrontare questa sfida, migliaia di volontari si uniscono alle autorità in operazioni di salvataggio, formando una rete unica a livello mondiale.

Questi volontari partecipano a corsi di formazione, come quelli organizzati da Project Jonah, un’organizzazione benefica che collabora strettamente con il Dipartimento di Conservazione neozelandese. Durante queste sessioni, i partecipanti apprendono tecniche di soccorso utilizzando repliche realistiche di balene e delfini, preparandosi a rispondere efficacemente in caso di spiaggiamenti reali.

La geografia costiera della Nuova Zelanda e il comportamento sociale delle balene contribuiscono agli spiaggiamenti, mentre la ricerca continua a indagare l’impatto delle attività umane. Per la cultura Māori, le balene sono considerate “taonga”, tesori sacri, motivando ulteriormente la comunità a partecipare attivamente ai salvataggi. Questo impegno collettivo riflette la profonda connessione del paese con l’oceano e la dedizione alla conservazione marina.

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