“Non fatevi influenzare dall’industria della carne”: lettera alla Rai da parte delle associazioni
Dopo gli attacchi a Giannini, Tozzi e Ranucci, le principali associazioni animaliste e ambientaliste del nostro paese scrivono alla Rai per chiedere che la loro voce non venga interrotta
Il settore zootecnico non ci sta e attacca le trasmissioni d’inchiesta di Report, di Sabrina Giannini e di Mario Tozzi: la carne e la sua produzione non sono affatto un problema, anzi, il settore sarebbe “sempre più virtuoso”. I fatti presentati dalle inchieste dicono cose diverse e così i dati forniti dalla FAO e dall’IPCC , fonti chiaramente affidabili e che non hanno nessun interesse personale, così come i giornalisti e le trasmissioni che le veicolano.
Che cosa dicono i produttori di carne?
Lo stesso non è possibile dirlo delle associazioni di categoria come Assocarni, Assica e Unaitalia che nelle ultime settimane hanno spiegato sui loro canali di comunicazione che le informazioni fornite dai giornalisti Rai sarebbero semplici attacchi tendenziosi e caratterizzati da una “personalistica volontà di propagandare un modello di vita alternativo a quello comunemente diffuso”.
Anche la politica si è mossa in difesa del comparto zootecnico. La scorsa settimana l’assessore regionale all’agricoltura Fabio Rolfi sulle pagine online di Lombardia Notizie aveva invitato le aziende del comparto a boicottare la Rai: “Serve una risposta di sistema del comparto agricolo, magari interrompendo ogni forma di promozione pubblicitaria sui canali Rai, dato che la produzione agricola nazionale è vista così male”. “I soldi per promuovere i nostri formaggi, vini e salumi– ha aggiunto – possono tranquillamente essere investiti su altre emittenti ottenendo la stessa visibilità”.
Cosa dice la lettera inviata alla Rai
Animal Equality Italia, CIWF Italia, ENPA, Essere Animali, Greenpeace Italia, Humane Society International Italia, LAV e Legambiente hanno inviato una lettera aperta a Marcello Foa, Presidente del Consiglio d’Amministrazione della Rai, nella quale ringraziano proprio la tv di Stato per aver dato spazio alle inchieste, invitando l’azienda a non farsi condizionare dalle parole del comparto zootecnico: “Non si tratta di attacchi di natura personale o senza basi scientifiche, cosi come le associazioni di categoria hanno avuto il coraggio di definirli, ma al contrario di inchieste basate strettamente su dati ufficiali e interviste a esperti e professionisti.”
Chiedere di far tacere dei giornalisti, o di impedire che trattino specifici argomenti, e inoltre contrario al concetto di libertà d’informazione, su cui e basata ogni vera democrazia”
Le associazioni che da anni si battono per portare nuovi documenti, video e evidenze contro un sistema produttivo che non ha più nessuna ragione di esistere in questi termini, hanno spiegato chiaramente che i fatti presentati durante le trasmissioni sono tali:”Voler tenere nascoste tutte queste informazioni al pubblico è gravissimo: significa disinteressarsi della salute pubblica e di un problema globale che tutto il mondo sta vivendo con drammaticità e con un impatto sociale ed economico devastante”.