Niente più KitKat vegano: “Vendite insufficienti”
Dopo quattro anni dal lancio, la multinazionale svizzera ritira il KitKat V dalla maggior parte dei mercati, mantenendolo disponibile solo temporaneamente nel Regno Unito e in Irlanda.
Nestlé ha annunciato la decisione di interrompere la produzione del KitKat vegano, noto come KitKat V, in tutti i mercati ad eccezione del Regno Unito e dell’Irlanda, dove rimarrà disponibile fino all’estate. Lanciato nel 2021 per rispondere alla crescente domanda di alternative senza latticini, il KitKat V era realizzato con cioccolato a base di latte di riso e vantava un’impronta di carbonio inferiore del 18% rispetto alla versione tradizionale. Gli ingredienti del prodotto erano: zucchero, burro di cacao, farina di frumento, destrine indigeribili, sciroppo di glucosio, pasta di cacao, grassi vegetali (nocciolo di palma, palma), cacao sgrassato, emulsionante lecitina, aroma naturale di vaniglia, lievito in polvere carbonato di sodio.
Tuttavia, le vendite non hanno raggiunto le aspettative. Un portavoce di Nestlé ha dichiarato: “Sappiamo che il KitKat vegano era popolare tra coloro che cercavano alternative senza latticini o vegane. Sfortunatamente, le vendite stavano diminuendo al punto che la produzione aggiungeva una complessità significativa alle nostre operazioni di produzione, che non poteva essere sostenuta”.
La redazione di Vegolosi.it lo aveva provato dopo averlo acquistato online (dato che, almeno a Milano e dintorni, non eravamo mai riusciti a trovarlo nei negozi fisici): l’impressione era di un prodotto molto diverso dall’originale per il gusto, molto, troppo dolce a causa della combo fra latte di riso e zucchero che era il primo ingrediente. Lo avevamo recensito sulla nostra rubrica “Super!” sul mensile digitale “Vegolosi MAG”
Questo episodio evidenzia le sfide che le grandi aziende affrontano nell’introdurre prodotti vegani nel mercato di massa. Anche altri prodotti vegan hanno abbandonato gli scaffali: pensiamo al caso delle Sottilette vegan o dei prodotti vegan del marchio Quorn. Nonostante l’interesse iniziale, mantenere la domanda a livelli sufficienti per giustificare la produzione su larga scala può risultare complesso, soprattutto per multinazionali di questo calibro. Per i consumatori, rimane fondamentale sostenere le alternative vegane per promuovere un’industria alimentare più sostenibile e inclusiva. Ora rimane aperta l’opzione “Nutella”: resisterà alla curiosità iniziale dopo essere stata lanciata nel settembre del 2024?