Moda etica: ecco le borse fatte con le mele
È possibile unire moda e rispetto dell’ambiente? La risposta è una soltanto, ed è un “sì” convinto. La dimostrazione giunge da un ingegnere altoaltesino, Alberto Volcan, che ha messo a punto una tecnica tutta particolare per realizzare delle borse che sembrano di pelle ma non hanno richiesto né l’utilizzo né tantomeno il maltrattamento di alcun animale nella sua preparazione. Alla base di tutto c’è proprio uno dei prodotti più tipici della zona dell’Alto Adige: la mela. Questo frutto, infatti, ha moltissimi usi “misteriosi”: è utilizzato negli impianti di biogas, depura le acque contaminate ed è versatile anche per creare componenti d’arredamento e accessori d’abbigliamento. Volcan ha usato gli scarti di questo frutto dapprima per creare la “cartamela“, fogli di carta generati da cellulosa arricchita con la buccia del frutto; poi, un materiale che può sostituire senza alcun problema la pelle e il cuoio nella creazione di oggetti e accessori come borse e portafogli. Proprio per questo prende il nome di “pellemela“: nasce dalla farina di mela ricavata con l’essicazione di buccia e torsoli polverizzati, poi unita ad acqua e collante naturale e infine compattata. Insomma, borse fatte con le mele.
L’artista Carlo Busetti, partendo dalla pellemela, come un vero e proprio stilista “tradizionale” ha curato poi l’aspetto della “Pellemela Shopper“, la prima borsa naturale creata a partire dalle mele dell’Alto Adige e presentata a Expo 2015 nello stand di Dolomiti Fruits, azienda che ha sposato in pieno questo progetto e che per l’appunto ha messo a disposizione gli scarti delle mele usate per i suoi succhi di frutta. I vantaggi di queste creazioni? Meno emissioni inquinanti per via di un ridotto smaltimento dei rifiuti e anche l’essere totalmente alla moda, per un outfit impeccabile ed ecofriendly.