Carne di coniglio e uova, immagine da ripulire: il Ministero avvia nuova campagna
Una nuova campagna di comunicazione che serve a modernizzare l’immagine della carne di coniglio e le uova
“Ci sono delle problematiche di comunicazione ma carne di coniglio e uova sono prodotti eccellenti”. A parlare è Luca Bianchi capo del Dipartimento del Ministero della Politiche Agricole, Alimentari e Forestali durante la presentazione di una nuova campagna di comunicazione varata a favore del consumo di carne di coniglio e uova nel nostro paese dal titolo: “A tavola nascono nuovi eroi”.
“E’ una campagna coraggiosa – continua Bianchi ai microfoni di Teleambiente – perché in questo clima non è sempre facile difendere grandi filiere italiane come coniglio e uova. L’attacco alla carne da parte dei media è forte, non solo relativamente alla qualità ma anche la salubrità di questi cibi; la filiera italiana, invece, è iper controllata”. Insomma i consumi calano, come spiegano i dati e le associazioni (fra le quali Assomacellai che sostiene il progetto come partner retail) corrono ai ripari chiedendo l’intervento del Ministero. Una campagna la cui entità economica non è stata resa nota ma che verrà veicolata in televisione attraverso uno spot, in radio, su appositi siti web e con volantini pieni di ricette distribuiti in 800 punti vendita.
Anche le ricette fanno da contorno a questa campagna con piatti dai titoli fantasiosi come “Coniglio en plain air” (“Coniglio all’aria aperta” ndr) o “Coniglio sprint”: un modo per rendere, come spiega anche Ismea, l’immagine di questi prodotti più “moderna”. E’ abbastanza evidente che il “problema di comunicazione” segnalato dal Ministero è legato alle indagini e alle relative immagini pubblicate dalle associazioni animaliste come Animal Equality, Essere Animali e Lav: immagini terribili che raccontano di una realtà agghiacciante per i conigli e per le galline ovaiole ben lontane dal tono frizzante mostrato dalla campagna pubblicitaria. “Dopo la Cina, l’Italia è il paese che alleva e uccide più conigli da carne al mondo: 100 milioni di conigli ogni 12 mesi, con una presenza sul suolo nazionale di circa 8 mila allevamenti, di cui 2500 intensivi” spiega Essere Animali. L’immagine di questi prodotti va “ripulita”: niente gabbie e animali costretti a vivere solo 80 giorni e uccisi nei modi più atroci, ma ricette gustose per palati giovani e sportivi. Eppure il pubblico sembra aver capito bene che questa è solo una facciata.
La risposta della nutrizionista
Sfatare i miti anche sulla salubrità dei prodotti sembra essere il punto principale e perciò ecco anche le tabelle nutrizionali che mostrano proteine, fibre, grassi, ferro e altri elementi fondamentali della carne di coniglio che però viene confrontata anche con la farina di soia che vince a mani basse su tutti i fronti. A confermarlo è anche, ai nostri microfoni, la dottoressa e nutrizionista Silvia Goggi: “Ci sono delle scorrettezze, per esempio non è stata segnalato la composizione degli amminoacidi della farina di soia, perché ha tutti quelli essenziali in ottime proporzioni come la carne; anche se la soia sembra ad avere più grassi saturi, in realtà il rapporto polinsaturi/saturi è vinto a mani basse, ed in più la soia ha molte fibre al contrario della carne, ha più calcio, ma questo solo per chi sa leggere davvero i dati del valore di un alimento”. Sulla questione delle calorie la Goggi spiega: “Ormai non ha più senso guardare le calorie, perché la cosa importante è che cosa un alimento ti offre, come sazietà a lungo termine, vitamine, sostanze proprietà. La densità calorica, inoltre, diminuisce in fase alle fibre presenti nell’alimento”.