Militare vegano vince la causa: reintegrato

Antoni Da Campo inizierà a fare il militare nel 2018, lo ha stabilito il tribunale che ha accolto il suo ricorso: niente stivali di pelle ma “difesa della democrazia”

Un soldato ha vinto il suo ricorso: anche se rifiutava gli scarponi in cuoio perché vegano, l’esercito dovrà reintegrarlo nel 2018, non è affatto “inabile” e potrà svolgere i suoi compiti all’interno dell’esercito svizzero. La storia, raccontata da Vegolosi.it, è giunta ad una conclusione ed è stato lo stesso soldato (che non vuole rivelare il suo nome) a comunicare l’esito della sua “battaglia” alla nostra redazione: “Ci sono novità sul mio caso, anche io sono idoneo al servizio militare”.

La vicenda

Facciamo un passo indietro: in un primo momento il soldato, 19 anni, fu dichiarato idoneo al servizio militare (il centro di reclutamento gli assicurò che i vegani, purché in buona salute, erano “ben accetti nell’esercito svizzero”), infatti durante i due giorni di convocazione, per i suoi pasti, era stato previsto un menu vegano. Al momento di ritirare l’equipaggiamento c’è un problema: gli stivali sono di pelle. Lui rifiuta di indossarli e come nel gioco dell’oca, si torna indietro e si ripassa dal via: viene rispedito dal medico che deve autorizzare l’acquisto di stivali speciali, previsti dal regolamento per ragioni mediche o per scelta (nel primo caso saranno rimborsati dall’esercito, altrimenti resterebbero a carico della recluta). Il medico, pare dopo una telefonata dei suoi superiori, dichiara il ragazzo “doppiamente non idoneo per ragioni logistiche alimentari e di abbigliamento”.

Il ricorso
Ovviamente il soldato non ci sta e fa ricorso contro l’esercito e ha vinto: “È un piccolo passo per i soldati vegani, ma un grande passo per la causa degli animali”, ha dichiarato il giovane,”Mi è stato detto che potrò prestare servizio nel 2018″, ha precisato. Rimane un dubbio: ha senso l’espressione “soldato vegano”? Ecco la sua risposta: “Considero ingiusto uccidere degli animali per pratiche non necessarie agli esseri umani. Ciò dovrebbe essere vietato. Considero invece perfettamente legittimo difendere la democrazia e i miei concittadini nel caso di un’aggressione da parte di un altro Paese”, spiega.

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