Meno carne? 8 milioni di morti in meno con il vegan
Dal risparmio economico ai benefici in termini di salute personale e di tutela dell’ambiente: “mangiare vegano è la giusta soluzione”.
Mangiando meno carne, il mondo potrebbe evitare milioni di morti all’anno entro il 2050. Sono i risultati dello studio diffuso nelle scorse in base ad una ricerca pubblicata nel Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America. “Ciò che mangiamo influenza la nostra salute personale e l’ambiente circostante“: questo è l’assunto di partenza di Marco Springmann, promotore dello studio sul risparmio economico e sui miglioramenti in termini di salute e di tutela dell’ambiente fornendo dati specifici.
I ricercatori hanno quindi studiato e analizzato gli effetti di quattro differenti diete: una onnivora e senza limiti, una più standard con frutta, verdura e limiti sul consumo di carne rossa, zucchero e calorie, una vegetariana e una vegana. I risultati hanno dimostrato che applicando una dieta standard si potrebbero evitare 5.1 milioni di morti all’anno entro il 2050, niente a confronto con gli 8 milioni e 100 mila evitabili con una dieta vegana. In termini di cambiamento climatico, con una dieta standard si riuscirebbero a tagliare del 29% le emissioni legate al cibo, del 63% con una dieta vegetariana e del 70% con un’alimentazione vegana, per un risparmio annuale complessivo che tocca cifre astronomiche: 570 bilioni di dollari. In materia di salute personale e – di conseguenza – di costi a carico di tutta la collettività, infine, una dieta vegan consentirebbe di ottenere un risparmio annuo che varia dai 700 ai 1000 bilioni di dollari.
Un aspetto importante della ricerca è che l’analisi prende in considerazione tutti i Paesi del mondo individuando quelli in cui si avrebbero i maggiori benefici: meno carne rossa avrebbe i maggiori effetti nell’Asia orientale e nella parte ovest del Sud America, più frutta e verdura taglierebbe la maggior percentuale di morti nell’Asia meridionale e nell’Africa sub-sahariana, mentre il consumo di minor calorie – con conseguente minor obesità – avrebbe benefici più alti nell’area del Mediterraneo orientale, nell’America del Sud e in tutte le nazioni occidentali.
“Non ci aspettiamo che tutti diventino vegani – chiosa Springmann – ma adottare scelte più salutari per noi e più sostenibili per l’ambiente può essere un grande step nella giusta direzione“.
Yuri Benaglio