Marco Nuara, pediatra onnivoro: “Scelta vegana nei bimbi? Nessun pericolo”
La dieta vegan nei bimbi è ancora un argomento poco conosciuto e molto controverso. Nuara non è vegano, ma il suo approccio medico è legato ai testi delle società scientifiche.
Perché alcuni medici consigliano la dieta vegana in età pediatrica e altri no? La dieta vegana fa male ai bambini? Come devono orientarsi i genitori che la scelgano? Abbiamo rivolto queste e altre domande sulla questione al dottor Marco Nuara, pediatra che lavora nell’ambulatorio “Baby Green” della clinica milanese San Pio X –appartenente al gruppo Humanitas – pensato per assistere adeguatamente anche le mamme e i loro bambini vegetariani e vegani.
Lei è vegano, vegetariano o onnivoro? Cosa pensa delle diete a base vegetale in età pediatrica?
Io sono onnivoro, ma prima di questo sono un pediatra. Secondo la letteratura scientifica è possibile crescere un bambino perfettamente in salute seguendo una dieta vegetariana o vegana già dallo svezzamento. Io mi limito a seguire queste indicazioni. Per questo sono stato promotore dell’Ambulatorio BabyGreen, presso Humanitas San Pio X, che dedica particolare attenzione allo svezzamento e all’alimentazione dei bambini vegetariani e vegani. In questa attività mi avvalgo dell’aiuto della dottoressa Silvia Goggi, medico che da anni studia l’alimentazione a base vegetale, vegana e mamma di due sanissimi bambini vegani.
Perché alcuni medici sconsigliano la dieta vegana in età pediatrica e per altri, non solo è consigliabile, ma è anche da preferire?
I medici che sconsigliano la dieta vegana probabilmente non sono abituati a rispondere a questo tipo di richiesta. I vegetariani e vegani sono ancora pochi nel nostro paese, la nostra cucina tradizionale contempla il consumo di proteine animali, pertanto può essere che il “non sono d’accordo” possa derivare più dalla scarsa confidenza con l’argomento piuttosto che da un convinto rifiuto per questo tipo di alimentazione. In ogni caso non mi risulta che alcuna società scientifica sconsigli l’alimentazione vegana in età pediatrica, ma piuttosto si raccomanda di integrare la vitamina B12. La dieta vegana deve essere bilanciata e corretta, come dovrebbe esserlo qualsiasi altro regime alimentare. Anche nella dieta onnivora è possibile incorrere in errori, quale per esempio l’eccessivo consumo di proteine di origine animale.
Per la formazione medica sul tema dell’alimentazione vegetale esiste un Master online dell’Università della Marche, che da alcuni suoi colleghi non viene considerato molto valido: cosa deve fare un medico per aggiornarsi ed essere davvero competente su questo argomento?
A mio avviso, ad oggi, non è necessario frequentare un corso specifico sull’alimentazione a base vegetale, se non per coloro che decidono di occuparsi di questo. Un medico conosce già quali sono i nutrienti contenuti negli alimenti di origine animale e in quelli di origine vegetale, oltre che le necessità nutrizionali in ogni fase della vita. Sono informazioni che fanno parte del bagaglio culturale di tutti, anche perché una persona onnivora non si nutre solo di alimenti di origine animale, ma anche di vegetali.
Tutti i giorni a tavola: come devono orientarsi i genitori che scelgano una dieta vegana per i propri figli?
Innanzi tutto bisogna ricordare che il bambino mangerà sempre come mangia la famiglia, nutrendosi degli stessi alimenti che mangiano i genitori. Per esempio, mi capita spesso che alcune famiglie di vegetariani o vegani mi chiedano se sia necessario, nei primi mesi di vita del bambino, nutrirlo con carne, pesce o derivati animali. Questo non ha alcun senso, poiché questi alimenti non sono strettamente necessari e si può vivere anche senza. Il mio consiglio è quello di scegliere un percorso che conduca il bambino a mangiare come e con il resto della famiglia. L’alimentazione a base vegetale è possibile fin dallo svezzamento. Il bambino in crescita necessita di assumere determinati nutrienti, se li ricavi dal mondo animale o vegetale non è rilevante. Inoltre spesso la scelta vegana non è solo una scelta di salute, ma anche etica. Sarebbe impensabile far acquistare e cucinare carne e pesce ad un vegano.
Cosa ne pensa del ruolo dell’informazione dei media su questo tema? Ossia lei da medico, quando legge giornali e guarda la tv, ha il mal di stomaco o crede che tutto sommato più voci, anche non scientificamente corrette, debbano avere spazio?
Viviamo in un periodo storico nel quale chiunque può utilizzare i mezzi di informazione per dire la sua su un argomento, sia che abbia le competenze per farlo sia che non le abbia. Non è infrequente che le parole possano essere anche travisate. Personalmente ritengo che il parere del singolo medico sia poco importante, quello che conta è ciò che dice la letteratura scientifica. Questa afferma che l’alimentazione vegana è applicabile in età pediatrica. Bisogna prenderne atto e comportarsi di conseguenza, rispettando la scelta dei genitori di crescere il proprio figlio nel rispetto del mondo animale.
Che impressione ha quando incontra i genitori vegetariani o vegani? Sono spauriti e confusi o ben informati?
Ci sono genitori che, non avendo avuto supporto da parte del pediatra e magari essendo vegetariani o vegani da poco tempo, hanno paura che la scelta compiuta per se stessi possa rappresentare un rischio per il figlio. Questo timore è comprensibile se pensiamo che quasi tutti siamo stati cresciuti con alimenti di origine animale. La nostra esperienza personale, la nostra tradizione culinaria, ci induce a pensare che la dieta onnivora sia l’unico modo corretto per alimentare un individuo in crescita, ma sappiamo che non è così. Altri genitori giungono a visita con un ampio bagaglio di conoscenze, frutto di approfondite letture sull’argomento e non hanno alcun dubbio riguardo alla propria scelta. Ma essendo consapevoli che l’alimentazione di un bambino, di un individuo in crescita, non possa essere uguale a quella degli adulti si rivolgono all’ambulatorio perchè vogliono ricevere indicazioni e consigli pratici al fine di personalizzare l’alimentazione in base alle esigenze del figlio.
Esistono rischi peculiari nella scelta vegana in età pediatrica o, statisticamente, sono gli stessi che ci sono per una scelta onnivora?
I primi mille giorni di vita, in particolare i primi dodici mesi, sono determinanti per quella che sarà la salute dell’adulto che verrà. Il maggior rischio che corre un bambino onnivoro è quello di eccedere con le proteine animali. Questo eccesso potrà predisporlo a sviluppare da grande problemi di salute quali obesità, ipertensione, malattie cardiovascolari e diabete. Il rischio di sviluppare queste malattie è più basso nei bambini con una alimentazione vegana o vegetariana. Da questo punto di vista, quindi, le diete a base vegetale sono da considerarsi protettive. Ne consegue che bisogna sempre spiegare ai genitori che una dieta onnivora sana prevede un consumo molto modesto di carne (non più di 2 o 3 volte a settimana, in quantità limitata) e almeno 4-5 pasti alla settimana con proteine di origine vegetale.
È vero che i genitori vegani si sentono “giudicati”? Le è capitato di raccogliere lo sfogo di mamme o papà che erano stati “maltrattati” da altri medici prima di approdare al vostro ambulatorio?
Certamente. Il problema principale che deriva dal mancato supporto del pediatra è il venir meno del rapporto di fiducia. Alcuni genitori si trovano costretti a cambiare medico, a raccontargli bugie o ad affidarsi a “diete fai da te”, che non sono mai raccomandabili. Mi auguro che sempre più spesso il collega che non condivide la scelta o non si sente in grado di aiutare adeguatamente la famiglia indirizzi il bambino negli ambulatori dedicati.
Perché a suo avviso c’è una paura così grande attorno all’alimentazione a base vegetale per i bambini, ma non è percepito allo stesso modo un allarme grave come quello dell’obesità infantile nel nostro paese?
Quello dell’obesità infantile è un problema noto a cui ci si è dedicati e ci si dedica tuttora. Può essere che un bambino con problemi di sovrappeso o obesità faccia meno notizia di un bambino vegano ricoverato per problemi di salute. Il primo è espressione di opulenza, l’altro invece di una “mancanza”, è naturale che – nell’immaginario collettivo – la prima desti minor scandalo della seconda. Ad oggi sono sicuramente più numerosi i bambini obesi rispetto ai vegani “denutriti”.
Avete mai curato pazienti che avessero problemi di salute legati alla dieta vegana o vegetariana?
In quasi due anni di attività dell’Ambulatorio Baby Green non abbiamo mai dovuto affrontare problematiche di questo tipo, anche perché i nostri pazienti sono spesso bambini che seguiamo fin dallo svezzamento. Tuttavia abbiamo avuto modo di riscontrare come frequentemente mamma e papà ignorino la necessità di supplementare vitaminaB12, nelle quantità adeguate, soprattutto in gravidanza e allattamento.
Qual è il consiglio, il primo, che si sente di dare a genitori che scelgono un’alimentazione a base vegetale per il proprio neonato?
Il consiglio non è diverso da quello che darei ai genitori di un bambino onnivoro: fatevi seguire da un medico competente e disponibile a spendere il proprio tempo per spiegarvi come alimentare correttamente vostro figlio. Non abbiate timore di fare le domande necessarie per fugare qualsiasi dubbio. L’unica accortezza in più per un bambino vegano è la necessità di integrare la vitamina B12, unica assente nelle diete a base vegetale.
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