Lenticchia d’acqua: l’EFSA approva una nuova fonte proteica sostenibile e vegetale
Non è nuova al consumo umano, anzi. In Thailandia è di casa ma ora, dopo dieci anno di studi, la “duckweed” potrà essere consumata anche in Europa: è piena di proteine
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La pianta acquatica denominata anche “lenticchia d’acqua” e conosciuta anche come “duckweed”, ha recentemente ottenuto l’approvazione per il consumo umano da parte dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA). Questa pianta, il cui nome è Lemna minor, è stata riconosciuta come sicura per l’alimentazione umana, grazie al suo elevato contenuto proteico e alla facilità di coltivazione.
Parte del merito per l’approvazione di questo nuovo alimento va agli studi condotti dall’Università di Leeds che hanno evidenziato che la lenticchia d’acqua contiene circa il 43% di proteine, rendendola una fonte proteica competitiva rispetto ad altre piante tanto che potrebbe produrre 6 volte più proteine vegetali per ettaro della soia. Una delle sue caratteristiche più notevoli è la rapidità di crescita: la pianta è in grado di raddoppiare propria massa in pochi giorni grazie ad un processo riproduttivo che ricorda quello dei lieviti permettendo una produzione su larga scala in tempi ridotti. Essendo una pianta acquatica, non richiede ampie superfici terrestri per la coltivazione.
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La ricercatrice Ingrid van der Meer che per anni ha studiato la pianta delle lenticchie acquatiche portando alla sua approvazione come cibo sicuro da parte di EFSA.
L’approvazione dell’EFSA è il risultato di quasi un decennio di ricerche condotte dalla Wageningen University & Research nei Paesi Bassi. A capo della ricerca c’è la dottoressa Ingrid van der Meer che ha spiegato: “Abbiamo bisogno di nuove fonti proteiche alternative vegetali e non solo perché la popolazione mondiale sta crescendo ma anche perché mangiamo sempre più carne”. Ma come potrà essere consumata e messa in commercio? “Stiamo studiando – continua van der Meer – come confezionare e conservare le lenticchie d’acqua. Una possibilità è quella di lavorarle come cubetti surgelati, ma è anche possibile imbustarle come prodotti freschi. In un sacchetto si conservano molto più a lungo della lattuga fresca tagliata, per esempio”.
La versatilità della lenticchia d’acqua ne consente l’utilizzo in diverse preparazioni culinarie, come zuppe, stufati, ravioli, pesto e come sostituto degli spinaci. Oltre ai benefici nutrizionali, la sua coltivazione richiede pochi nutrienti e può avvenire in ambienti controllati come serre o fattorie verticali, rendendola adatta anche alla produzione urbana.
Con l’approvazione dell’EFSA, la lenticchia d’acqua potrebbe diventare – nel giro di qualche anno – una presenza comune sugli scaffali dei supermercati europei, offrendo ai consumatori un’opzione alimentare sana e sostenibile.