La soia fa male? “Miti da sfatare” ecco la posizione della SSNV
Gli esperti della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana non hanno dubbi: non solo la soia non fa male, ma è anche utile all’organismo
Consumare soia non è pericoloso per la salute: lo ha affermato ai nostri microfoni la dottoressa Elena Dogliotti, ma lo confermano in un opuscolo di recente pubblicazione anche gli esperti della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana. In questa raccolta di articoli di approfondimento – redatti chiarire i dubbi sulla scelta vegetariana – una particolare attenzione al ruolo della soia nella nostra alimentazione, con l’obiettivo di fare chiarezza su questo legume spesso demonizzato. Gli esperti sono chiari fin da subito: la soia non può essere pericolosa per la nostra salute, perché è stato per millenni uno degli ingredienti di base per tutte le popolazioni orientali. “Tali popolazioni – affermano gli studiosi – non si sono estinte, né hanno riscontrato alta incidenza di tumori e malattie degenerative: al contrario, solo passando a una dieta “occidentale” tali problemi hanno iniziato a manifestarsi”. Via libera, quindi, al consumo di alimenti e bevande a base di soia, ma solo se graditi: gli esperti sottolineano la loro utilità in un’alimentazione a base vegetale, ma non li considerano indispensabili per rimanere in salute.
Soia correlata a insorgenza di tumori al seno: falso
Il consumo di soia, è spesso (erroneamente) correlato all’insorgenza del cancro, specialmente quello al seno. Questo perché la soia – così come molti altri alimenti – contiene isoflavonoidi, composti naturali detti fitoestrogeni per via della loro struttura chimica, simile a quella degli estrogeni (ormoni femminili). Dal momento che gli estrogeni possono promuovere la crescita del cancro al seno nelle donne, è stato ipotizzato che troppi fitoestrogeni possano avere il medesimo effetto: “L’ipotesi è errata – affermano gli studiosi – in quanto non tiene conto del fatto che ci sono due tipi di recettori per gli estrogeni nell’organismo umano, alfa e beta, che hanno una diversa distribuzione nei tessuti, diversa funzione e spesso agiscono in modo opposto”. I fitoestrogeni della soia, a differenza degli estrogeni, attivano i recettori beta e questo pare benefico per i tessuti della mammella: qui i fitoestrogeni hanno effetti antiproliferativi sulle cellule del cancro, anche a basse concentrazioni. La possibile attivazione di recettori alfa – potenzialmente dannosi per la salute – da parte della soia, spiegano gli esperti, può presentarsi solo a fronte di assunzioni del tutto irrealistiche di questo alimento (ad esempio 58 tazze al giorno di fagioli di soia!). Con porzioni normali, invece, l’attivazione a cui si va incontro è solo quella dei recettori beta, aventi effetti protettivi.
A dimostrarlo, 8 studi condotti su donne sane e malate di cancro al seno: “Le donne che avevano assunto una maggior quantità di soia, sotto forma di latte di soia, tofu e altro – affermano gli esperti – mostravano il 29% in meno di probabilità di sviluppare cancro al seno, rispetto a quelle che ne avevano assunti poco o nulla”. Oltre a questo, i ricercatori hanno analizzato i risultati su quasi 10 mila donne sopravvissute al cancro al seno, scoprendo che quelle che consumano la maggior quantità di prodotti di soia avevano avuto una riduzione del 30% di probabilità di recidiva, rispetto a quelle che ne avevano consumato poca o nulla.
Gli uomini non possono consumare soia: falso
La presenza di fitoestrogeni nella soia ha diffuso il mito della sua pericolosità per gli uomini: secondo false credenze, infatti, la soia influirebbe negativamente sul livello di testosterone nel sangue degli uomini. Al contrario, per gli esperti, i prodotti di soia non hanno effetti negativi sugli uomini e possono aiutare a prevenire il cancro anche per loro. “A conferma degli effetti benefici anche sull’uomo – spiegano gli esperti – un’analisi di 14 studi pubblicati sull’American Journal of Clinical Nutrition ha mostrato che una maggiore assunzione di soia ha comportato una riduzione del 26% del rischio di cancro alla prostata“.
La soia è pericolosa per la tiroide: falso
Studi clinici dimostrano che i prodotti di soia non causano l’ipotiroidismo, secondo gli esperti, anche se gli isoflavoni della soia possono “catturare” piccole quantità di iodio che il corpo usa normalmente per gli ormoni tiroidei (ma questo vale anche per altri alimenti e alcuni farmaci). “In teoria – affermano gli esperti – le persone che consumano soia potrebbero avere bisogno di un po’ più di iodio nella propria dieta”. Allo stesso modo, i prodotti della soia possono ridurre l’assorbimento di farmaci usati per trattare l’ipotiroidismo, ma in questo caso la soluzione è semplice: basterebbe controllare l’assunzione del farmaco e, eventualmente, ridosarlo periodicamente con l’aiuto del medico per poter continuare a consumare soia in tutta tranquillità.
Una precisazione: per gli studiosi i benefici dei prodotti di soia sembrano riguardare quelli tradizionali (fagioli, tofu, latte), ma non le proteine di soia ristrutturate (le cosiddette “bistecche” o spezzatino di soia disidratati).
Disclaimer: tutte le fonti mediche citate sono riportate nell’opuscolo messo a disposizione da SSNV che trovate a questo link https://www.scienzavegetariana.it/download/quaderno-ssnv-2017-05.pdf. Questo articolo, in ogni caso, non costituisce né sostituisce un consulto medico.
La soia fa male? Risponde la dottoressa Elena Dogliotti, Biologa di Fondazione Umberto Veronesi