Jova Beah Party, Tozzi scrive a Jovanotti: “Stai sbagliando”. Ecco perché
Continuano le polemiche intorno al maxi-evento dell’estate: in una lettera aperta Mario Tozzi risponde alle accuse di eco-nazismo di Jovanotti e spiega le criticità della manifestazione
Ne parleranno, forse, davanti a una birra – come si sono detti via social – ma c’è da scommettere che un punto di incontro difficilmente verrà trovato, tra Jovanotti e Mario Tozzi. E, nel frattempo, il Jova Beah Party avrà toccato l’ultima tappa di un lungo tour estivo per le spiagge italiane, segnato dalla musica che, come canta Cherubini, “riempie il cielo”, ma anche dalle polemiche sugli impatti ambientali del maxi-evento da 50mila persone a concerto.
Le ultime, in ordine di tempo, sono quelle che nei giorni scorsi hanno alimentato proprio il botta e risposta social tra il cantante e Mario Tozzi: il divulgatore scientifico, in una lettera aperta pubblicata dal quotidiano “La Stampa”, ha invitato Jovanotti a “rimodulare i suoi eventi in modo sostenibile evitando di impattare su quella delicata e fragile striscia tra terra e mare e considerando l’importanza di fratini e tartarughe per noi sapiens”. Una lunga missiva pubblica nella quale Tozzi entra nel merito delle criticità ambientali del Jova Beah Party e risponde alle parole del cantante che, in occasione della tappa di Fermo dei primi di agosto, aveva parlato di attacchi all’evento da parte di “eco-nazisti”, innescando un giro di accuse social che lo ha portato addirittura a chiudere i commenti sul proprio account Twitter.
La lettera di Tozzi
“Il primo elemento di critica sono i numeri, non sostenibili da alcun sistema naturale, specialmente se delicato e fragile. E il secondo elemento è proprio il luogo: le linee di costa sono quanto di più delicato esista sul pianeta e sono compromesse soprattutto in Italia”, scrive Tozzi a Jovanotti entrando poi nel dettaglio dello stato – delicatissimo – in cui versano i nostri litorali, sottoposti a uno stato di “occupazione intensiva. Le coste – sottolinea lo scienziato – sono un patrimonio che noi diamo per scontato, ma che sta andando perduto senza che nemmeno ce ne accorgiamo“. C’è poi, prosegue ancora Tozzi, “un elemento di fondo che non va trascurato: trasformando gli ambienti naturali in luoghi per eventi di massa si potrebbe dare l’idea che la natura e il paesaggio siano, in fondo, modificabili costantemente dai sapiens anche per esigenze che non sono di immediata sopravvivenza, pur riconoscendo il valore assoluto della musica. Ma ci sono luoghi deputati per quelle manifestazioni, anche gigantesche”. Poi, il consiglio, spassionato e pacato, a rimodulare il concept del Jova Beach Party e a legarlo “a vere iniziative di compensazione ambientale. Chi se ne frega del fratino, mi potresti dire, o delle tartarughe. Ma faresti un errore – aggiunge ancora Tozzi – in questo mondo c’è un posto per la zanzara e uno per il pipistrello, uno per il fratino e uno per la medusa, solo noi sapiens pigliamo il posto di tutti gli altri, prepotenti e invasivi come siamo. Non realizziamo che, se si estingue una specie, l’effetto è a domino e, prima o poi, si estinguono anche le altre”.
La risposta di Jovanotti
La risposta, altrettanto lunga, di Jovanotti non si è fatta attendere: il cantante ha ricordato, via Facebook, la collaborazione con il Wwf “perché tutto si svolgesse sempre in aree senza criticità ecologica di nessun tipo”. Jovanotti ha ribadito come i suoi eventi lascino le spiagge “meglio di come le trovano” e come non siano state rilevate illegalità o criticità di alcun tipo. “Fare di JBP un bersaglio ecologista è semplicemente assurdo, perché la verità è proprio che noi siamo la più grande iniziativa che parla di ambiente mai fatta in Italia. Nei prossimi mesi – ha scritto il Jova – WWF con le finanze messe a disposizione da Intesa San Paolo realizzerà un progetto di pulizia e ripristino ecologico di 20 milioni di metri quadri di ambienti a rischio nel paese. Mi dovete bruciare in piazza perché io smetta di sostenere quello che ti sto dicendo : le nostre feste sono una bella cosa e fatta bene”. Il cantante, infine, “ha invitato Tozzi a vedere di persona quello che facciamo, dove vorrai, ti offro anche della frutta fresca in contenitore compostabile, o una birra al tramonto se vorrai”. Il divulgatore, a sua volta, ha ringraziato Jovanotti per la “risposta gentile e argomentata. Questo nostro scambio – ha aggiunto – è già un primo risultato. Stante la buona fede di entrambi, non avremo difficoltà ad intenderci di fronte a una birra, magari in spiaggia. Diversità di vedute ne abbiamo, ma questo è il bello dei sapiens”.
In attesa di sapere ora se i due si incontreranno davvero (Tozzi ha assicurato che si vedranno in privato a fine estate per “parlare di ambiente lontani dalle incomprensioni”) e l’incontro possa trasformarsi in un’occasione utile ad affrontare seriamente la questione degli impatti ambientali dei maxi-eventi, il Jova Beach Party va avanti e, in occasione delle ultime tappe in ordine di tempo, quelle a Roccella Jonica, in Calabria, Jovanotti è tornato a ribadire la bontà della manifestazione: “Questa spiaggia, quando ce ne andremo – ha detto l’artista – sarà ancora più pulita, accogliente e fruibile rispetto a prima. Questo è un posto bellissimo, come lo è tutta la Calabria. E noi non abbiamo alcuna intenzione di danneggiarlo“.
Chissà cosa ne pensano le tartarughe caretta caretta che nidificano da quelle parti…