Italia: meno carne ma più pesce, l’allarme OMS sposta i consumi, ma…
Gli italiani mangiano meno carne, mangiano meno pasta e cereali e amano frutta e verdura: insomma, i consumi verso i prodotti di origine vegetale (freschi e lavorati) aumentano. La fotografia mostrata dal nuovo rapporto Coop 2016 (in collaborazione scientifica di REF Ricerche e il supporto d’analisi di Nielsen e Coop Italia) parla chiaro e mostra un paese che, dopo l’annuncio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità relativa all’inserimento della carne processata della categoria dei fattori cancerogeni e di quello della carne rossa nella categoria dei fattori potenzialmente tali, ha modificato i suoi consumi.
A fronte di una diminuzione del 13% del consumo di carne dal 2010 al 2016 (e -4% nell’ultimo anno) si registra, però, un aumento del consumo di pesce che registra un +77%. Brutte notizie per i mari, insomma, che continuano a rimanere uno degli habitat più fortemente compromessi a causa dello sfruttamento commerciale. Nei carrelli degli italiani aumentano anche legumi e olio d’oliva (quest’ultimo, secondo l’analisi Coop, dovuto all’abbandono graduale dei grassi di origine animale): un ritorno al modello mediterraneo sempre più evidente, così come sottolineato anche il professor Paolo De Cristofaro, Presidente del Consiglio Direttivo della SINVE (Società Italiana di Nutrizione Vegetariana) ai microfoni di Vegolosi.it: “Ci siamo allontanati dal modello mediterraneo, la scelta mediterranea è una sorta di dieta vegetariana allargata, la differenza corrisponde circa ad un 20%. Il modello mediterraneo non è affatto antagonista a quello vegetariano o vegano, è sinergico, anzi, le dirò, quello veg è il modello mediterraneo autentico.”
Il dato della diminuzione dei consumi di carne nel nostro paese è certamente interessante e positivo ma analizzando l’andamento dei consumi di carne dagli anni Sessanta ad oggi, quello che emerge chiaramente è che nel nostro paese la quantità di carne, latticini e formaggi consumati è aumentata molto dagli anni Sessanta ad oggi. Se nel 1960 la carne rappresentava il 5,1% del consumo giornaliero e latticini e formaggi si fermavano al 9,5%, oggi si consumano al giorno il 9.5% di carne e il 14.5% di latticini e formaggi. Frutta e ortaggi, invece, sono rimasti abbastanza invariati: negli anni Sessanta rappresentavano il 38.6% del consumo totale mentre oggi il 37,7%.
Le immagini sono tratte da” Rapporto Coop 2016″