Nutrire i bovini con gli insetti: questa è la strada per un minor impatto ambientale?
Nutrire il bestiame con farine di insetti per diminuire l’impatto ambientale degli allevamenti: la salute animale ne risentirebbe?
Cosa mangiano le mucche che finiscono sui banchi del supermercato? Al momento soia, antibiotici e poco altro, in un futuro prossimo, forse, insetti allevati appositamente. Partiamo da un dato importante: i bovini sono erbivori e l’unico cibo adatto a loro è l’erba, come ha spiegato il dottor Enrico Moricone, interpellato dalla redazione di Vegolosi.it sull’argomento. Al momento, quindi, la loro alimentazione negli allevamenti intensivi è già sbagliata rispetto alle indicazioni veterinarie di base. Esiste però un problema ossia che gli allevamenti intensivi sono fra le maggiori cause di inquinamento atmosferico globale oltre che dello spreco di risorse ambientali, contando anche le previsioni dell’aumento di richiesta di carne a livello mondiale che, secondo la FAO, aumenteranno entro il 2050 del 60/70%. Ecco perché gli studiosi sono alla ricerca di soluzioni che non vadano ad intaccare la produzione di carne, bensì che riducano l’impatto della produzione di mangimi sull’ambiente. Sono nati così gli studi sull’utilizzo delle farine a base di insetti allevati ad hoc da inserire nei mangimi animali.
Perché le farine di insetti?
Come riporta FAO, basare l’alimentazione del bestiame sugli insetti potrebbe comportare vantaggi a livello ambientale: gli insetti, infatti, sono un alimento molto proteico e povero di grassi, il cui tasso di conversione nutrizionale è molto alto: a parità di peso rispetto ad altri mangimi zootecnici, le farine di insetti consentirebbero al bestiame un incremento di massa muscolare in minor tempo. Il risparmio di risorse ambientali, inoltre, sarebbe notevole: minore quantità di terreno impiegato per la coltivazione di soia e cereali e meno acqua rispetto a quella necessaria per irrigare soia e cereali.
“La produzione tradizionale di cibi per animali come farina di pesce, soia e cereali – scrive la FAO – necessita di essere ulteriormente intensificata in termini di efficienza delle risorse ed estesa con l’uso di fonti alternative. Uno dei modi per affrontare il problema della sicurezza alimentare e dei mangimi passa attraverso l’allevamento di insetti. Gli insetti vivono ovunque e si riproducono velocemente, presentano un alto tasso di crescita e di conversione alimentare e un basso impatto ambientale durante tutto il loro ciclo di vita”.
Le farine d’insetto? Si usano già
Secondo la FAO, attualmente le farine di insetti vengono già impiegate come mangime zootecnico in Cina, Sud Africa, Stati Uniti come mangimi per l’acquacoltura e l’allevamento di pollame. Sul nostro territorio il solo stato a farne già uso è la Spagna, mentre Belgio, Francia e Paesi Bassi hanno eseguito autonomamente valutazioni del rischio connesso agli insetti come alimento o mangimi negli allevamenti. La Commissione Europea ha inoltre finanziato un progetto di ricerca – tutt’ora in atto – per esplorare la possibilità di impiegare proteine ricavate da insetti per i mangimi animali su tutto il territorio europeo mentre in Italia ad occuparsene è l‘Università di Veterinaria di Torino che ha avviato, in via sperimentale, l’impiego di farine di insetti su un campione di 50 suini per studiare gli effetti a lungo termine sul loro organismo: non sono ancora disponibili, però, i risultati definitivi.
Le ripercussioni sulla salute degli animali
L’impiego di mangimi di questo tipo avrebbe dei risvolti positivi dal punto di vista ambientale, ma quale sarebbe l’impatto sulla salute del bestiame coinvolto? Enrico Moriconi, veterinario e Consulente Tecnico di Etologia e Benessere animale presso la ASL di Torino ci spiega che “rispetto a quella che sarebbe la loro alimentazione in natura, già da molti anni gli animali da allevamento vengono nutriti con mangimi diversi: i bovini, per esempio, in quanto erbivori dovrebbero nutrirsi esclusivamente di erba; eppure i loro mangimi sono addizionati di una grande quantità di soia e cereali, necessari per far aumentare la loro massa muscolare”. Continua poi il dottor Moriconi: “Anche se le evidenze scientifiche correlano questo tipo di alimentazione con l’insorgenza di infezioni e problemi gastrici, la dieta di questi animali non viene modificata poiché asservita alle necessità di produzione di carne su larga scala”, inoltre spiega il veterinario “introdurre farine a base di insetti, avrebbe certamente ulteriori ripercussioni sulla salute e sul benessere etologico degli animali”.