In Italia si può vendere e consumare la carne di coccodrillo (ma solo quello del Nilo)
Una nota del Ministero della Salute spiega le limitazioni di questo “nuovo” alimento
Era il 6 luglio 2015 quando sul nostro giornale online davano notizia della possibilità di assaggiare un burger di carne di coccodrillo nei padiglioni di Expo a Milano. Una carne che arrivava, insieme a quella di zebra, direttamente dallo Zimbabwe e che rappresentò un’eccezione per l’import nel nostro paese. Ora la carne di questo rettile dalla storia antica, in realtà non è più un tabù nel nostro paese.
Carne di coccodrillo sì ma allevata
Una nota del Ministero della Salute dello scorso novembre e riportata dal sito Il Fatto Alimentare ha chiarito la possibilità di importazione e consumo di carne di coccodrillo del Nilo (ossia appartenenti alla specie Crocodylus nilotikus) proveniente da allevamento. Gli allevamenti di questi animali (esiste un’azienda, Padenga che ha fra i suoi animali allevati proprio questo tipo di coccodrilli) hanno come scopo principale quello di prelevarne la pelle per l’industria della moda e del design ma, come accade sempre, gli animali oggetto di sfruttamento vengono “usati” fino in fondo. Ecco quindi che anche la carne di questi animali è stata definitivamente sdoganata anche in Europa.
Le regole per l’importazione e il consumo sono molto strette. Per esempio le carni di questi animali destinate al consumo e che sono autorizzate ad entrare nell’Unione possono arrivare solo da Svizzera, Botswana, Vietnam, Sud Africa o Zimbabwe. In secondo luogo “la Commissione ha ritenuto opportuno introdurre, in fase di macellazione, anche controlli pre e post mortem”.
Questo prodotto rientra nella legislazione Europea sui “novel food” ossia “qualsiasi alimento o ingrediente che fino al 15 maggio 1997, giorno dell’approvazione del primo Regolamento europeo in materia (EC No. 258/97), nessuno ha mai mangiato prima, cioè non è mai stato consumato in quantità significativa nell’alimentazione umana in Europa. Di conseguenza qualsiasi cibo, ma anche tecnica di produzione, trattamento o tecnologia alimentare (dagli insetti alla pastorizzazione ad alta pressione dei succhi di frutta fino ai nanomateriali) che influisce su proprietà nutrizionali e che non era diffuso o conosciuto nel 1997 va considerato novel food.
Dove si mangia questa carne?
Per il momento pare che ci sia un solo posto in Italia dove si potrà mangiare questa carne, una burgeria a Milano che nel suo menu segnala che il burger di coccodrillo è in arrivo. Già presenti sul menu, però la carne di alce, quella di maialino iberico, oppure quella di cammello, struzzo o canguro. Sì, c’è anche un’opzione vegetariana nel menu: magrissima consolazione.