Le finte etichette raccontano l’impatto della carne
Il Centro per la Diversità Biologica le ha inventate per mostrare agli americani il devastante impatto di hamburger, bacon e pollo sul pianeta: serviranno a qualcosa?
Finte etichette nutrizionali per mostrare l’impatto della carne sull’ambiente: è l’idea avuta dal Centro per la Diversità Biologica, organizzazione americana non a scopo di lucro fondata nel 1989 che fonde scienza, legge e promozione creativa per proteggere la Terra.
Di cosa si tratta
Le tabelle create dal Centro, chiamate Extinction Facts, mostrano esattamente ai consumatori americani (che mangiano carne quattro volte in più rispetto alla media globale) cosa comportano hamburger, petti di pollo e bacon che finiscono nel nostro piatto in termini di sostenibilità ambientale.
La produzione di carne, come ormai si sa, nuoce all’ambiente in diversi modi: dalle emissioni di gas serra a causa del concime generato (in particolare dai bovini) alle ingenti quantità d’acqua utilizzate per nutrire gli animali e la terra passando per l’abuso di antibiotici e pesticidi e per la distruzione degli habitat naturali, ogni pezzo di carne ingerito è un colpo quasi mortale inferto al nostro pianeta: ecco perché il Centro sostiene che le pur ottime pratiche della riduzione del consumo di acqua (magari optando per la doccia invece del bagno) siano nulla in confronto ad un NO agli hamburger.
Ecco un estratto del comunicato diffuso dall’organizzazione: “Queste tabelle mostrano gli effetti della carne per singola consumazione ma anche in generale. Ad esempio, gli americani mangiano una media di tre hamburger a testa ogni settimana, il che richiede oltre 21 trilioni di galloni di acqua per produrli. Gli americani mangiano anche abbastanza pollo da distruggere 12,4 milioni di acri di habitat naturali e selvaggi, l’equivalente di 12 milioni di campi da calcio. E potremmo riempire oltre 60mila piscine olimpiche se risparmiassimo l’acqua utilizzata per il bacon”.
Yuri Benaglio