Gruppo Tonazzo (Kioene): “Dopo 136 anni, basta carne: da fine 2024 solo vegetale”
La definiscono “una scelta ponderata”. Albino e Stefano Tonazzo hanno annunciato un cambio di rotta storico per l’azienda di famiglia
“Oggi annunciamo la decisione di chiudere tutte le nostre attività nel settore della carne per concentrare tutti i nostri sforzi e investimenti sulle proteine vegetali”. A parlare con una comunicazione ufficiale è Stefano Tonazzo, amministratore unico dell’azienda le cui origini risalgono al 1888 con un banco di macelleria in provincia di Padova.
L’azienda aveva iniziato il suo percorso esplorativo verso l’alimentazione a base vegetale già negli anni Novanta quando nacque Kioene, una delle aziende che produce prodotti 100% vegetali (come burger, polpette e formaggi vegetali) con il più alto fatturato in Italia. In un’intervista nel 2023 il fondatore e amministratore unico del gruppo, Albino Tonazzo, aveva spiegato che la sue riflessioni sul tema iniziarono con un viaggio in Brasile dove era di stanza per ampliare i rifornimenti di mangimi animali e di carne: “Eravamo a San Paolo, in Brasile, ci svegliammo prestissimo e partimmo con un nostro fornitore verso i macelli fuori città. Passando per la strada vedemmo una fila interminabile di Tir fermi sulla strada. Chiedemmo di cosa si trattava. Era soia, destinata all’alimentazione animale. Fu poco dopo, a cena, che cambiò la mia vita: mi spiegarono che l’energia per produrre una proteina animale era la stessa necessaria per produrre 12 proteine vegetali. Un rapporto assurdo”.
Nel 2023 Kioene ha chiuso il suo bilancio con circa 50 milioni di euro di fatturato e un centinaio di prodotti sui banchi di tutti i supermercati d’Italia. Le dichiarazioni dell’azienda parlano di una sorta di presa di coscienza, di una necessità nel voler “dare il proprio contributo” ad un Pianeta più sano per le prossime generazioni: “Diamo avvio oggi alla terza rivoluzione della nostra azienda e, auspichiamo, anche del settore – spiega Stefano Tonazzo –un gesto di grande responsabilità verso l’ambiente e il benessere alimentare delle future generazioni“. “Come attori e precursori di questo mercato – conclude – sentiamo forte la responsabilità verso le future generazioni e vogliamo contribuire per difendere la terra dal progressivo deterioramento ambientale“.
Insomma, dal 2025 Tonazzo cambierà pelle e i collaboratori che vorranno continuare a lavorare con loro lo faranno sempre nella sede di Villanova di Camposampiero. Impossibile indagare le ragioni commerciali di questa scelta ma certamente si tratta di una notizia importante e che potrebbe, come gli stessi Tonazzo si auspicano, dare il via ad un cambiamento che possa essere d’esempio: “Siamo convinti che il mercato e i consumatori ci seguiranno, ancora una volta”.