Parlamento danese non vota l’emendamento lampo, “Iceberg resta in ostaggio”
Il Parlamento danese non ha approvato la “legge salva Iceberg” e il cane dovrà rimanere in Danimarca almeno fino a Natale
Aggiornamento del 26 ottobre 2017
Ancora nessun novità per Iceberg, il cane di razza Dogo trattenuto in Danimarca perché considerato una razza “pericolosa”. Nonostante il 5 ottobre sia stata presentata al Parlamento danese una “legge salva Iceberg” – che avrebbe consentito, con una piccolissima modifica della legge esistente, la liberazione del cane e il suo ritorno immediato in Italia – quest’ultima non è stata votata e approvata rapidamente, come auspicava invece Enpa. A riferirlo è la stessa associazione sul proprio sito, che ha definito quello della Danimarca “un atteggiamento incomprensibile e ingiusto“, nelle parole di Carla Rocchi, presidente nazionale di Enpa.
Nessun iter accelerato, dunque, per riportare Iceberg a casa: le modifiche, infatti, dovranno essere portate in aula e votate per tre volte nei prossimi trenta giorni e, se tutto dovesse andare come auspicato, Iceberg verrebbe rilasciata non prima di Natale. Il motivo? Secondo Enpa il Parlamento danese “non ha ravvisato motivi di urgenza in questo particolare caso, applicando le regole dell’iter ordinario”.
Eppure, forse, l’urgenza c’è: il padrone di Iceberg, Giuseppe Perna, non lavora più a Copenaghen e non esiste davvero motivo per cui il suo cane debba rimanere in Danimarca. Se e quando il Parlamento locale approverà l’emendamento, Iceberg – con la garanzia di Enpa – tornerà immediatamente in Italia, “togliendo dalle strade di Copenaghen questo buonissimo cane di cui i danesi sembra abbiano una paura inspiegabile e infondata“, aggiunge Rocchi. Nel frattempo, però, nulla di quanto fatto da Enpa finora ha avuto gli effetti sperati e il cane, come dichiara Enpa, “resta in ostaggio”. L’associazione sta quindi tornando in campo con un’azione internazionale di forte pressione, questa volta direttamente contro il Parlamento danese, “potendo certamente contare sull’appoggio e sulla sensibilità di migliaia e migliaia di persone che non ammettono il concetto di pericolosità della razza e che chiedono solo di far tornare Iceberg in Italia”.
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Sono passati quattro mesi, ma la vicenda del cane Iceberg non si è ancora conclusa. Nonostante lo scorso giugno l’ambasciatore danese in Italia avesse annunciato che Iceberg sarebbe presto tornata a casa, Iceberg si trova ancora in Danimarca, lontana dal suo padrone Giuseppe. Per questo sarà presentata domani, 5 ottobre, al Parlamento danese la “legge salva Iceberg”, l’emendamento alla normativa danese sui cani “pericolosi” proposto dal Ministro dell’Agricoltura danese, Esben Lunde Larsen. Enpa, che ha seguito fin da subito la vicenda, si appellerà alle autorità danesi per ottenere un’approvazione lampo della norma, così da permettere al Dogo argentino di tornare finalmente in Italia dopo quattro mesi.
Che cosa è successo
Come ricorderete, Iceberg è un cane di razza Dogo di proprietà di uno chef italiano, Giuseppe Perna, impegnato da molti anni in lavori a spasso per l’Europa. In tutti i suoi spostamenti Giuseppe ha sempre portato con sé Iceberg, così come nell’ultimo viaggio verso Copenaghen; in Danimarca, però, il Dogo argentino è una delle 13 razze canine di cui è proibito l’allevamento e il possesso (a qualunque titolo), tanto che il loro destino è quello di essere catturati e uccisi. Secondo quanto sostenuto anche da ENPA, però, durante i controlli in aeroporto nessuno avrebbe avvisato Giuseppe dell’esistenza di questa legge locale: a conferma di questo, il cane avrebbe superato tutti i controlli doganali senza che le autorità sollevassero alcuna obiezione. Che Iceberg non fosse autorizzata a stare in Danimarca, Giuseppe l’ha scoperto solo al momento del sequestro del cane avvenuto a seguito di quella che si può considerare una normale lite tra cani.
Icerberg è stata in seguito condannata a morte, ma anche grazie all’intervento di Enpa e di una incredibile mobilitazione sul web con la campagna “#SaveIceberg” (a cui hanno aderito anche personaggi famosi), alla cagnolona e al suo padrone è stato promesso di ricongiungersi nel nostro paese. Ora, la modifica proposta dal ministro dell’Agricoltura prevede una deroga per tutti quei casi in cui uno straniero in perfetta buona fede dovesse introdurre nel Paese un cane “pericoloso”: il cane non dovrebbe essere ucciso ma si dovrebbe consentire al suo proprietario di riportarlo a casa, sanando così l’irregolarità.
Purtroppo, però, nonostante la promessa fatta a Giuseppe, la risposta finora è stata sempre la stessa: Iceberg potrà tornare in Italia solo dopo le modifiche alla legge. Enpa chiede quindi ai parlamentari danesi di approvare la legge il giorno stesso della sua presentazione, anche perché, come dichiara l’associazione, “è convinzione di Enpa che non ci siano cani “pericolosi”, ma solo proprietari irresponsabili, e che le liste di razze canine pericolose sia antiscientifiche e inutili a prevenire possibili problemi di convivenza”.
“Iceberg verrà rilasciata”, lo conferma l’ambasciatore danese all’Enpa