iAnimal: sei un animale in allevamento, ecco come vivresti
Attraverso gli oculus virtuali si può sperimentare in prima persona quello che accade negli allevamenti: intervista a Matteo Cupi di Animal Equality
Vivere in prima persona, come se stesse succedendo a noi, quello che accade quotidianamente all’interno di un allevamento, dove gli animali sono costretti a vivere in condizioni nella maggior parte dei casi disumane e violente. È questa la nuova campagna alla quale sta lavorando Animal Equality. L’associazione internazionale per i Diritti degli Animali sta lanciando infatti iAnimal, un progetto di sensibilizzazione che attraverso gli oculus, gli speciali schermi che si indossano sul viso, permetterà allo spettatore di immergersi totalmente nella realtà degli allevamenti. Il progetto è stato mostrato in anteprima al Sundance Film Festival e le reazioni che vedete nelle foto sono state filmate e fotografate proprio lì.
Che cosa si vede
“iAnimal è un’esperienza ‘immersiva’, un progetto di realtà virtuale che accompagna lo spettatore in un viaggio all’interno degli allevamenti intensivi e dei macelli”, spiegano da Animal Equality. “Tra il momento in cui un animale nasce e quello in cui finisce nel nostro piatto c’è una storia tragica che l’industria non vuole raccontarci. IAnimal fa in modo che lo spettatore conosca in prima persona quanto ci viene tenuto nascosto”. iAnimal crea esperienze sensoriali d’impatto, che privano lo spettatore del proprio corpo per introdurlo nel cuore dell’industria che maltratta gli animali. Uno strumento – anticipa l’associazione – che rivoluzionerà completamente le attività in difesa degli animali”.
L’impatto su chi indosserà gli oculus è forte, come dimostra il trailer realizzato da Animal Equality per lanciare il progetto. “E’ davvero sconvolgente assistere a tutto questo in prima persona. Ti sembra davvero di essere lì”, ha raccontato chi ha provato gli oculus.
Quando lo proveremo e come funzionerà
Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality in Italia, ai microfoni di Vegolosi.it, ha raccontato che nelle prossime settimane verranno lanciati nuovi trailer che racconteranno altri aspetti del progetto.
A chi è rivolto “iAnimal?”
Prevalentemente a chi non sa nulla di cause animaliste o che non si è, forse, nemmeno mai posto il problema, abbiamo lavorato a un concetto completamente nuovo di esperienza su questo tema, cambia del tutto il punto di vista: non siamo più noi umani a raccontare gli animali, saranno loro con i loro occhi a farci capire di che cosa stiamo parlando.
Dove e come sono state girate le immagini?
Sono state girate sia in Italia che all’estero durante le nostre indagini sotto copertura. Non c’è nulla di ricostruito, sono tutte reali.
Come funzionerà il lancio dell’iniziativa?
Nelle prossime settimana ci sarà il lancio internazionale del sito internet dove sarà possibile fare un’esperienza virtuale da desktop, ma che è certamente diversa dall’esperienza oculus. Poi porteremo il progetto nelle università e nei festival.