Georgia, l’unico cafè vegan devastato dai neo-nazisti
Domenica 29 maggio il Kiwi Cafè, luogo di ritrovo delle minoranze in città, è stato preso d’assalto e devastato da una quindicina di uomini.
Un cafè vegan nel centro storico di Tbilisi, capitale della Georgia, è stato assaltato domenica 29 maggio da un gruppo di ultranazionalisti di estrema destra.
Cosa è successo
Erano almeno 15, secondo le testimonianze fornite dai camerieri, gli assalitori che hanno fatto irruzione nel Kiwi Cafè lanciando provocatoriamente salsicce, carne e pesce allo staff e ai clienti. La notizia, lanciata dalla testata nazionale Georgia Today, è stata poi ripresa dal Telegraph.
Sotto accusa la polizia
Il locale, che ha aperto circa un anno fa, è il primo locale vegan presente in tutta la Georgia nonché un noto luogo di incontro delle minoranze in città: vegani, stranieri ed esponenti della comunità Lgbt, ad esempio. Qui i camerieri parlano un perfetto inglese e si vedono film rigorosamente in lingua: il 29 maggio era in onda una puntata di una serie americana, Rick and Morty, quando gli assalitori hanno fatto irruzione. In un post condiviso sulla pagina Facebook, i responsabili del locale hanno parlato di un “chiaro intento provocatorio e intimidatorio da parte di neo-nazisti“.
Sotto accusa, però, è anche la polizia intervenuta sul posto, convinta che i responsabili dell’incidente fossero gli avventori del locale: “Questo perché molti del nostro staff e molti degli ospiti hanno piercing e acconciature Mohawk (rasati ai lati e parte centrale colorata sparata in alto con gel)”, racconta una delle cameriere, Nono Antidze, in un commento sulla sua pagina personale. Un’altra cameriera, Ana Gulisashvili, dice: “Stiamo vivendo in una specie di inferno dove le persone sono insultate e attaccate perché si vestono in maniera differente, hanno piercing o non mangiano carne. Ma la parte peggiore è il comportamento della polizia, che ha aggravato la situazione invece di proteggerci”.
Un clima di violenza inaudita
Stando ad alcune segnalazioni, anche alcuni residenti in zona hanno partecipato all’attacco. Era un attacco premeditato? Sì, perché il gruppo di neo-nazisti che ha devastato il locale era arrivato nel quartiere già il mese precedente per chiedere ad un vicino negoziante se tra gli avventori del Kiwi Cafè ci fossero stranieri o persone gay, lesbiche e transessuali. Secondo quanto racconta Radio Free Europe, alcuni residenti di Tbilisi sono preoccupati che questa violenza di natura xenofobica possa essere solo l’inizio.
Appena tre giorni prima dell’attacco, infatti, durante le celebrazioni dell’indipendenza dall’Unione Sovietica, estremisti di destra hanno marciato per le vie della città al grido di “Georgia ai georgiani”. Lo slogan anti-sovietico, nato proprio subito dopo l’indipendenza (1991), era il cavallo di battaglia del primo presidente georgiano, Zviad Gamsakhurdia e dal 2013 è apparso su moltissimi muri della città, circondato da svastiche.
Il locale, però, non cede: “Continueremo a lavorare e a restare aperti per tutti: siamo un cafè vegano che accoglie chiunque, indipendentemente dalla nazionalità, dall’aspetto, dall’età, dalle convinzioni religiose e dall’orientamento sessuale”.
Yuri Benaglio