Foie gras, in Francia arrivano gli incentivi per la produzione
Dopo l’influenza aviaria che ha messo in ginocchio la produzione di foie gras nel Sud della Francia, il governo nazionale e regionale annunciano un piano straordinario di aiuti economici per gli allevatori.
La Francia arriva in soccorso del foie gras. A causa dell’influenza aviaria che ha danneggiato il Paese e che ha costretto il governo a interromperne per alcuni mesi la produzione, ieri il ministro dell’Agricoltura francese Stéphane Le Foll ha annunciato un piano straordinario di interventi economici per gli allevatori.
Cosa è successo
Un ceppo del virus della cosiddetta influenza aviaria – l’H5N1 – che si trasmette facilmente dagli animali infetti agli esseri umani è stato ritrovato in un allevamento di polli in Dordogna qualche mese fa. Da qui la decisione del ministero dell’Agricoltura di bloccare in 18 dipartimenti del Sud-Ovest della Francia l’allevamento di anatre per la produzione del foie gras.
Un grave smacco per la Francia, il più grande produttore – circa l’80% della produzione mondiale – nonché il più grande consumatore ed esportatore: vengono prodotti ogni secondo 450 g di foie gras per un totale di 20.000 tonnellate l’anno.
Il piano di interventi
Ma i francesi non hanno rinunciato all’amato paté, magari turbati dalla terribile pratica del gavage (un tubo conficcato nella gola delle oche per ingrassarne forzatamente il fegato). Anzi, il governo francese ha risposto presente sia a livello regionale che nazionale. Il ministero dell’Agricoltura si è infatti affrettato a rassicurare gli allevatori annunciando lo stanziamento di 130 milioni di euro come risarcimento per far fronte alle perdite dei prossimi mesi (con 4000 allevatori temporaneamente disoccupati). Il ministro Le Foll sarà in visita proprio il 15 maggio nella piccola regione del Gers, nota in tutto il mondo per la produzione di foie gras, per illustrare e definire le modalità d’intervento.
A livello regionale, invece, il presidente del Consiglio Dipartimentale del Gers Philippe Martin ha annunciato un piano di 1 milione di euro: “Ho ascoltato a lungo gli attori principali di questa filiera e i rappresentanti di una professione che rende la nostra regione nota nel mondo, faremo uno sforzo economico senza precedenti”. Il piano prevede due forme d’aiuto: 600.000 euro di aiuti diretti per i piccoli produttori, 400.000 per un piano dipartimentale pluriennale (3 anni) di promozione: sostegno a eventi e iniziative, campagne radio e televisive e campagne anche con grandi chef: “Le Gers tornerà alla ribalta nel 2017 in occasione del Salone Internazionale dell’Agricoltura che si terrà a Parigi, dove ci sarà uno stand specifico dedicato al foie gras”, ha dichiarato Martin. Insomma, tutti si stringono attorno al mercato ‘dalle uova d’oro’ del foie gras per scongiurare la perdita di una fetta considerevole di acquirenti.
La petizione
La sezione italiana di Ciwf, organizzazione internazionale da sempre impegnata per salvaguardare il benessere degli animali, ha però lanciato in queste ore delle cartoline-petizione da indirizzare al ministro Le Foll a favore di una Francia più bella e senza foie gras: “La Francia – si legge nella petizione – è una meta turistica molto frequentata dai noi italiani e il governo di Parigi, come tutti i governi, è sensibile al parere dei turisti. È quindi importante per noi cogliere questo momento unico per fare sapere alla Francia cosa pensano i cittadini italiani del foie gras”.
Yuri Benaglio