Edimburgo, prima in Europa sul Plant-Based Treaty: meno carne nelle mense pubbliche
Un modo per riconoscere l’alimentazione come uno dei punti essenziali legati alla crisi climatica
Grazie al lavoro del consigliere dei verdi Steve Burgess, Edimburgo è la prima città europea ad aderire al Plant Based Treaty, una campagna che dal 2015 accompagna l’accordo di Parigi sul Clima indirizzandolo in special modo verso l’eliminazione del consumo di prodotti animali riconoscendoli come uno dei principali motori della crisi climatica.
Edimburgo, dopo Los Angeles, Didim in Turchia e Mundra in India, insieme a molte altre città, singoli individui, celebrità ma anche organizzazioni, ha preso l’impegno di seguire i tre dettami del trattato che possono essere riassunti in questi tre punti:
- Rinunciare – Nessun cambiamento nell’uso del suolo, inclusa la deforestazione, per l’agricoltura animale (che significa anche nessuna costruzione di nuovi macelli, nessun nuovo allevamento e nessuna espansione di quelli esistenti, etc.)
- Reindirizzare – Promozione di alimenti di origine vegetale e transizione attiva dai sistemi alimentari di origine animale ai sistemi di origine vegetale
- Ristabilire – Ripristinare gli ecosistemi chiave e riforestare la terra.
Che cosa significa nel concreto? Il comune si impegnerà ad eliminare i piatti a base di carne in tutti i menu delle scuole e degli ospedali pubblici, così come nelle mense delle istituzioni locali e nelle carceri. Cammy Day, presidente del consiglio comunale, ha spiegato che la sottoscrizione del Plant Based Treaty non porterà ad un’immediata eliminazione della carne dai piatti delle mense. Si tratterà quindi principalmente di incoraggiare la scelta di alternative a base vegetale, mantenendo ancora piatti a base di carne ma come opzione secondaria. Piccoli passi.