“Dormire con la pelliccia fa bene”, ecco i peluche-coniglio della “lady” italiana
Sono giocattoli o complementi d’arredo molto costosi ma “perfetti anche per i bambini”, una blogger amante delle pellicce lancia la sua linea di peluches in vero coniglio
Samantha de Reviziis ne è convinta: dormire con un peluches realizzato con vere pelli animali fa bene alla salute, anche dei bambini. Forse anche per questo la blogger di origini torinesi, nota anche come LadyFur, ha creato una collezione di peluches in vera pelliccia: la linea si chiama “Hug me“, “Abbracciami”, ed è già in vendita online.
Samantha posa con pezzi di pelliccia
Con 250 euro è possibile ordinare un coniglio di peluches realizzato proprio in vera pelliccia di coniglio Rex, una specie allevata anche in Italia sia per il pelo corto e folto che per la carne. Pare, dalla descrizione del giocattolo, che la bestiola abbia anche dei “dettagli in coccodrillo” non visibili però in foto.
Un giocattolo o un complemento per “le case di lusso”, insomma, come viene definito dalla stessa LadyFur che sembra seguire una sorta di terribile trend già avviato in Francia e in Italia dove i giocattoli e gli accessori da donna in pelliccia sembrano essere diventati un macarbo status symbol.
Uno dei peluches della collezione
Pare che la passione della blogger per le pellicce sia nata quando era molto piccola: qualcuno le regalò una coperta in veronpelo animale: “Mi tranquillizza, mi toglie l’ansia, – spiega – dormo con il mio coniglio a macchie marroni tutte le notti”.
Certamente LadyFur deve aver superato anche con grande slancio l’ansia che si prova dopo aver capito quali sono le condizioni di allevamento dei conigli da pelle e carne in Italia e all’estero, o di quello che succede ai conigli d’angora ai quali la pelliccia, in alcuni casi, viene strappata mentre sono ancora coscienti. É interessante e curioso notare che Samantha mostri i suoi conigli-veri (sic.) in fotografie sexy nelle quali si accompagna ad un piccolo gatto domestico senza pelo, che pare essere il so. Forse una casualità, ma siamo certi che, almeno per il gatto, sia decisamente meglio essere nato così, data la compagnia.
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