Dieta mediterranea VS vegana: la seconda protegge meglio dalle malattie vascolari
Lo conferma un recente studio effettuato in Inghilterra: la dieta vegana batte quella mediterranea nel proteggerci dalle malattie cardiovascolari
La dieta vegana protegge di più e meglio l’organismo dal rischio di contrarre malattie cardiovascolari rispetto alla dieta mediterranea. Ad affermarlo è uno studio effettuato dai ricercatori dell’Università di Sheffield, nel Regno Unito, e pubblicato pochi giorni fa sulla prestigiosa rivista scientifica Nutrients. Si tratta di uno studio molto importante, perché anche se in passato entrambe queste diete hanno dimostrato di ridurre i fattori di rischio per le malattie cardiache, non erano mai state messe a confronto direttamente prima d’ora.
Lo studio
I volontari – 24 giovani sani, sedentari e non fumatori di età compresa tra i 18 e i 35 anni – sono stati divisi in due gruppi: il primo ha seguito per 4 settimane una dieta mediterranea (che privilegia il consumo di frutta e verdura, cereali e semi, modera il consumo di pesce, carne bianca, latticini e uova e azzera quasi totalmente quello di carne rossa e salumi), il secondo una dieta vegana, con l’esclusione di qualsiasi prodotto di derivazione animale. In entrambi i casi, al di là delle istruzioni da seguire per rispettare la tipologia di dieta assegnata, i ricercatori non hanno posto limiti rispetto alla quantità di alimenti da utilizzare e, di conseguenza, alla quantità di calorie ingerite.
I risultati
Dopo un mese, sono state analizzate le eventuali differenze nel profilo lipidico, nel peso corporeo e nella pressione arteriosa. I risultati parlano chiaro: anche se in entrambi i gruppi è stata riscontrata una diminuzione rispetto al quantitativo di grassi saturi introdotti, solo nei volontari che hanno seguito una dieta vegana per 4 settimane è stata rilevata un’importante perdita di peso. In più, solo la dieta vegana ha dimostrato di avere effetti significativi anche sulla riduzione della quantità di colesterolo totale e sull’indice di massa corporea (BMI), portando a un miglioramento della funzione microvascolare in generale. Le malattie cardiovascolari sono considerate oggi una delle maggiori cause di mortalità al mondo, come ricordano anche gli autori di questa ricerca.
Perché la carne no?
Il consumo di carne (specialmente quella rossa e lavorata) è stato associato da un altro studio allo sviluppo di 9 patologie differenti – tra cui cancro, malattie cardiache, diabete e ictus – nonché a un tasso di mortalità superiore alla media dopo che nel 2016 l’Organizzazione Mondiale della Sanità inserì le carni rosse (ossia quelle dai mammiferi) e le carni lavorate nei gruppi, nell’ordine, dei cancerogeni probabili e certi.
Non è un caso, quindi, che già nel 2015 sia arrivato il via libera del nostro Ministero della Salute italiano alle diete vegetariane e vegane per rimanere in buona salute, a tutte le età: le diete “veg” hanno da poco ottenuto il sì definitivo dal mondo scientifico anche per l’età pediatrica.
La dieta a base vegetale può essere seguita in maniera ancora più attenta facendo riferimento alla “piramide” alimentare vegana stilata dalla Società Scientifica di Nutrizione Vegetarian (SSNV).