Dalai Lama: “Togliere la vita, accorcia la vita”, più vegetarismo nei monasteri buddisti
Il Dalai Lama conclude il suo viaggio in India con una lezione dedicata alla dea della compassione, Tara, e cita l’alimentazione vegetariana come quella migliore per garantirsi una lunga vita
Si è conclusa oggi la visita durata 4 giorni di Sua Santità il Dalai Lama nella città di Leh, capitale della regione del Ledakh, in India. Durante la sua visita il capo spirituale del buddismo tibetano ha condotto le sue lezioni davanti ad una folla incredibile di persone accorse da tutte le zone limitrofe alla regione del Jammu and Kashmir: quasi 40mila (nella foto, tratta dal sito ufficiale del Dalai Lama, una delle giornate di conferenza a Leh).
In una delle ultime lezioni, il monaco tibetano ha affrontato il tema dell’alimentazione relativamente al culto della divinità Tara, legata alla compassione. Il Dalai Lama ha spiegato che i discepoli dovrebbero mangiare prevalentemente vegetariano sottolineando che “togliere la vita ad altri significa avere una vita più breve”.
Inoltre la massima autorità religiosa buddista ha spiegato alla folla: “Quando ero in Tibet ho potuto osservare che veniva servita una grande quantità di carne durante le cerimonie ufficiali e durante i festival, ho cercato di porre fine a tutto questo poiché si tratta di una contraddizione quando uccidere diventa parte di un festeggiamento”. Sul sito ufficiale del Dalai Lama, che racconta le cronache dei suoi innumerevoli viaggi e incontri, si legge anche che, proprio grazie a lui, nella maggior parte delle istituzioni monastiche buddiste, ora, si serve prevalentemente cibo vegetariano.
Rimangono alcuni dubbi sulle abitudini culinarie del Dalai Lama, però: nel 2015, infatti, Gianni Tota, chef italiano che curava l’alimentazione del capo spirituale buddista durante le sue permanenze nel nostro paese, intervistato da “Il Fatto Quotidiano”, raccontava che il Dalai Lama non era vegetariano, ma che mangiava “poco e di tutto”, compresa la carne. Forse, da allora le cose sono cambiate, almeno lo speriamo.