Curry, mix di spezie? Non solo, è anche una pianta aromatica indiana
Con il termine “curry” non si indica solo la famosa miscela di spezie dal colore dorato, ma anche una pianta aromatica molto usata nella cucina orientale e i piatti a base di queste spezie
Se amate la cucina speziata e orientale, è facile che amiate anche il curry. Probabilmente, però, non sapete che il celebre mix di spezie dorato ha poco a che fare con il curry “vero”: quest’ultimo, infatti, è una pianta aromatica di cui il mix di spezie cerca semplicemente di replicare gusto e aroma. Una sorta di “crisi di identità” per questo ingrediente, che però non finisce qui: con il termine “curry” si indicano infatti anche gli stufati indiani che contengono questo mix di spezie, e di conseguenza questa parola assume un triplice significato.
La pianta del curry
L’albero del curry – che appartiene alla famiglia degli agrumi e il cui nome scientifico è Murraya koenigii – è una piccola pianta perenne originaria dell’India che produce fiori bianchi, da ognuno dei quali ha origine un’unica bacca dal colore scuro. Anche se potenzialmente commestibili e dal sapore dolciastro, le bacche di questa pianta non sono molto utilizzate in cucina; sono le foglie, invece, a racchiudere il vero potenziale della pianta: utilizzate da sempre nella cucina orientale – specialmente quella indiana – per insaporire i piatti, da crude hanno un sapore particolare che viene descritto come un misto tra citronella, asafoetida e anice. Da cotte, invece, assumono un sapore pungente e dolce, con una nota che ricorda il gusto delle nocciole.
Come si usano in cucina?
Partiamo col dire che le foglie di questa pianta danno il meglio di sé quando vengono utilizzate fresche; detto questo, si tratta comunque di un prodotto difficilmente reperibile e che si conserva per poco tempo. Molto più facile, invece, è reperire le foglie di curry essiccate (di solito nei negozi di alimentari etnici, ma anche online), che però risultano decisamente meno aromatiche. Il loro impiego prevede che vengano prima reidratate in acqua qualche minuto, per poi essere utilizzate per aromatizzare zuppe e minestre, ma anche secondi piatti di ispirazione orientale come il nostro tofu tikka masala o il curry di tempeh e verdure al latte di cocco. Fritte sono ottime da sole, come farcitura per panini o piadine oppure per preparare involtini ripieni di verdure, mentre la polvere di foglie di curry è perfetta per aromatizzare qualsiasi piatto a cui si voglia donare un aroma speziato e intenso, da sola o mescolata a vari tipi di spezie.
Proprietà e benefici
Il consumo di foglie di curry è associato a diversi benefici per la salute: ricche di minerali come calcio e ferro, oltre che di numerose vitamine, queste foglie sono utilizzate da sempre nella medicina orientale. In particolare, sono considerate un ottimo rimedio per facilitare la perdita di peso, combattere nausea, mal di pancia e dissenteria, ridurre lo stress e migliorare la memoria. Una pasta a base di foglie di curry sminuzzate e acqua, inoltre, è considerata un buon rimedio per alleviare il fastidio e/o il dolore procurato da piccole ferite e scottature, ma anche una cura naturale contro la calvizie, dal momento che questa pianta sarebbe in grado di rinforzare i capelli dalla radice stimolandone anche la ricrescita.
Curry: la miscele di spezie che “sa di Oriente”
Veniamo adesso al curry nella sua accezione più nota, ovvero la miscela di spezie orientale forse più utilizzata al mondo, conosciuta nei paesi di origine come masala. Importato in Europa dagli inglesi nel Settecento, il curry deve il suo nome occidentale alla parola cari (“salsa” per il popolo Tamil). La ricetta base del curry si compone di decine di spezie che possono variare per tipologia e quantità, ma di solito non mancano mai il cumino e la curcuma (che dona a questa miscela il suo particolare colore giallo ocra). La sua preparazione prevede che le spezie vengano tostate in padella e pestate in un mortaio, e il suo gusto è tendenzialmente piccante, variabile nell’intensità a seconda delle differenti composizioni.
Nella versione classica sono presenti anche cannella, chiodi di garofano, coriandolo, fieno greco, noce moscata, pepe nero, peperoncino e zenzero. Ad oggi esistono in commercio tantissime tipologie di curry, tra cui la più pregiata è il garam masala. Se volete provare a utilizzare il curry nei vostri piatti, sul nostro sito abbiamo raccolto 10 ricette vegane strepitose, speziate e aromatiche al punto giusto.