Crocs: obiettivo 100% vegan entro la fine dell’anno
L’obiettivo fissato dal brand di scarpe rientra all’interno di una più ampia strategia di sostenibilità che prevede azioni da qui al 2030
Via a calzature sempre più sostenibili per il marchio Crocs, che ha annunciato di voler diventare completamene vegano entro la fine del 2021. L’azienda, che già possiede una linea di scarpe quasi tutte cruelty free, sta cercando di eliminare del tutto la pelle animale dalle sue produzioni grazie al Croslite, un materiale vegano simile alla gomma che si prevede diventi ancora più ecologico.
Crocs ha anche dichiarato di voler diventare un’azienda a zero emissioni di carbonio entro il 2030. A tal fine il brand sta studiando delle soluzioni sempre più sostenibili (al momento ogni paio di zoccoli ha sull’ambiente un impatto che prevede una produzione di CO2 pari a 3,94 kg per paio di scarpe che l’azienda intende ridurre ulteriormente).
“Intraprendere azioni per ridurre il nostro impatto ambientale e implementare soluzioni più sostenibili in tutte la nostre attività è la cosa giusta da fare per Crocs”, ha affermato Andrew Rees, CEO di Crocs. “Come azienda crediamo profondamente nella responsabilità e siamo fiduciosi di avere la squadra, le innovazioni e i partner giusti per aiutarci a raggiungere le nostre ambizioni ambientali entro il 2030“.
Crocs: nuovi obiettivi sostenibili
Oltre a diventare vegana, Crocs si sta impegnando con altre iniziative per raggiungere i suoi obiettivi di sostenibilità entro il 2030.
Nel 2020 l’85% delle calzature Crocs è stato venduto senza scatola e l’azienda si è posta l’obiettivo si studiare altri modi per ridurre gli imballaggi. Il marchio sta anche lavorando per evitare che le sue scarpe vadano ad alimentare le discariche, attraverso programmi di riciclaggio e piani di donazioni che prevedono di consegnare migliaia di scarpe invendute a persone bisognose in tutto il mondo. Solamente nel 2020, attraverso una rete di partner globali e locali, Crocs ha donato più di 860mila paia di scarpe ad associazioni e privati senza fini di lucro che ne avevano bisogno.
L’azienda, inoltre, sta ampliando il suo voler divenire sostenibile anche ai suoi uffici e ai punti vendita, attraverso l’utilizzo di energie rinnovabili.
Scarpe vegane? Sì e a base di materiali vegetali
Se da un lato le pelli vegane a base di poliuretani aiutano gli animali, i materiali plastici risultano ancora dannosi per l’ambiente. Per questo motivo, sempre più aziende si stanno rinnovando nel creare tessuti e materiali vegani a base vegetale come foglie di ananas, bucce di mela, funghi e foglie di cactus. Sono molti i marchi di scarpe che hanno iniziato a esplorare alternative più ecologiche sia alla pelle, che alla pelle vegana a base di plastica.
Come Reebook, che nel 2017 ha lanciato la linea di scarpe “Cotton + Corn” realizzate con una tomaia in cotone e una suola a base di mais. L’anno scorso Reebook ha invece lanciato le sneaker Forever Floatride GRO” realizzate interamente con piante, tra cui un’intersuola realizzata in semi di ricino, una tomaia a base di albero di eucalipto, una suola realizzata con alberi della gomma e infine una soletta realizzata in BLOOM, un materiale a base di alghe.
Anche il colosso delle calzature e dell’abbigliamento Nike sta sperimentando le pelli di origine vegetale. Il mese scorso, Nike ha veganizzato il suo iconico modello di scarpa Air Force 1 grazie al Piñatex, un’alternativa alla pelle animale realizzata con foglie di ananas. Per la nuova Air Force 1, Nike ha abbandonato le sue tomaie in pelle animale per la tela e ha utilizzato Piñatex per creare il suo logo Nike. La nuova linea fa parte della collezione estiva Happy Pineapple che presenta anche versioni reinventate degli stili Air Max 90, Air Max 95 e Air Zoom Type.
Nel mercato “a costi più ridotti” anche il marchio H&M lo scorso aprile ha effettuato un cambio di rotta attraverso il lancio di una linea di sneakers, slider (ciabatte da mare) e calzature per bambini in materiali vegani, come fibra di banana, bucce d’uva ma anche cotone e gomma riciclati.