Ha 22 anni e 200 dollari: fonda un brand di cosmetici vegani di successo
Akilah è riuscita a mettere in piedi un’azienda di successo, la Mary Louise Cosmetics: i suoi prodotti sono realizzati artigianalmente a Los Angeles e venduti in tutto il mondo.
Un budget di soli 200 dollari e tanta passione per la cosmesi: questo è quanto è servito a Akilah Releford, 22 anni, per fondare un nuovo brand di cosmetici biologici, vegani e cruelty-free, Mary Louise Cosmetics. Il marchio, che sta riscuotendo particolare successo online, si compone di diversi prodotti per la cura del viso e del corpo dell’uomo e della donna – come creme antietà, burri corpo o dopobarba – tutti approvati personalmente dalla stessa Akilah e realizzati a mano a Los Angeles (California) con ingredienti di altissima qualità.
Nonostante questo, però, il marchio non rinuncia a quella particolare aura del “rimedio casalingo” – una grande passione che Akilah ha ereditato dalle sue nonne, che danno il nome al brand – che emerge dal packaging semplice ed essenziale, ma anche dall’impiego di ingredienti quanto più possibile naturali e semplici.
Mary Louise Cosmetics: come e dove acquistare i prodotti
Tutto ha avuto inizio per Akilah – ex studentessa di medicina, ora imprenditrice – con la pubblicazione di consigli e tutorial per la cura della persona, che hanno riscosso particolare successo. Da lì, vista anche la scarsità di prodotti di bellezza vegan efficaci e a prezzi accessibili sul mercato, l’idea di fondare un proprio marchio di cosmesi, che unisse la sua passione a quello che è indiscutibilmente un trend in ascesa. Negli ultimi anni, infatti, si è registrato grazie ai millennials – i giovani nati fra i primi anni ottanta e il duemila – un vero e proprio boom economico della cosmesi naturale e vegana, destinata a raggiungere i 20,8 miliardi di dollari entro il 2025.
Anche se si tratta di un brand nato oltreoceano, Mary Louise Cosmetics – che possiede anche una pagina Facebook e un account Instagram – vende i propri cosmetici sullo shop dedicato e spedisce in tutto il mondo, Italia compresa, con costi di spedizione che variano a seconda del paese in cui viene effettuato l’ordine. Bisogna sottolineare che i prodotti di questo brand rientrano in una fascia di prezzo medio alta, che risulta però in linea con i costi di altri marchi di cosmesi biologica e vegana considerati di qualità. “Crediamo fortemente nell’aggiungere ingredienti freschi nei nostri prodotti che miglioreranno la tua bellezza naturale” – si legge sul sito web dell’azienda – ed è un onore per noi condividere la nostra passione per la cura della pelle, la bellezza e i segreti di Mary e Louise”.
Cosmesi vegana e cruelty-free: tutto quello che c’è da sapere
Cominciamo col dire che i cosmetici cruelty-free non sono necessariamente vegani: gli ingredienti di un cosmetico, infatti, possono non essere testati sugli animali, ma possono essere di origine animale. Allo stesso modo, esistono prodotti casualmente vegani ma non cruelty-free, cioè cosmetici che non contengono ingredienti animali ma che sono stati testati sugli animali. È bene quindi fare attenzione, scegliendo sempre cosmetici di aziende che non testino sugli animali, ma prestando anche attenzione all’elenco degli ingredienti, per assicurarsi che siano vegani in mancanza di una certificazione adeguata. Per destreggiarsi tra la nomenclatura INCI, esistono strumenti online come il BioDizionario, che permettono di conoscere l’origine di un ingrediente cosmetico e catalogarlo (tramite dei “semafori” rossi, gialli o verdi) come dannoso o meno per la pelle e l’ambiente.
Mentre l’Unione Europea ha vietato ogni test sugli animali in ambito cosmetico dall’11 marzo 2013, ci sono paesi come gli USA dove i test sugli animali in ambito cosmetico non sono obbligatori per legge, mentre altri che li richiedono espressamente, come la Cina. Quindi, se un’azienda europea o americana produttrice di cosmetici vegani e cruelty-free volesse ampliare il proprio mercato in queste zone, dovrebbe per legge fare ricorso ai test sugli animali, così che gli stessi cosmetici sarebbero ancora vegan ma non più cruelty-free.