Circo, la protesta di Elisabetta Franchi sfila in passerella
Sulle passerelle milanesi ha fatto capolino la battaglia contro il circo della stilista Elisabetta Franchi, che racconta: “Non sono vegana, ma ci sto lavorando”
Un leone in gabbia, truccato da pagliaccio, e una scritta: “Gli animali non sono clown”. Così è approdata sulle passerelle milanesi la protesa contro il circo della stilista Elisabetta Franchi. La fashion designer è socia straordinaria della Lav e condivide da tempo la battaglia contro i finanziamenti pubblici alle strutture circensi e per il boicottaggio dei circhi con animalii. E proprio al mondo del circo ha voluto dedicare la sua ultima collezione, presentata a fine febbraio alla Fashion Week di Milano.
“Ho realizzato la mia collezione Autunno-Inverno 2016-17 ispirandomi alla magia del circo, un circo fatto di acrobati, giocolieri, ballerine: questo è il vero fascino dell’arte circense, niente a che fare con l’abuso degli animali, costretti con la violenza a eseguire azioni e pose per loro innaturali. Gli animali – ha spiegato Franchi presentando la collezione – devono vivere seguendo i ritmi e le regole della natura”.
Il messaggio è stato lanciato chiaramente: tra gonne scintillanti e pantaloni colorati, in passerella sono apparse infatti due speciali t-shirt che mostrano entrambe due leoni in gabbia con le scritte “Circus is not fun for animals” e “Animals are not clown”. Le magliette fanno parte di “Animal Free”, la linea che Elisabetta Franchi ha dedicato ai capi realizzati senza il ricorso a materiali di origine animale e i cui ricavati vengono in parte devoluti a sostegno delle campagne della Lav. “Qualcosa è stato fatto per gli animali: oggi se li maltratti vai in galera. Ma non abbastanza. Ho capito – ha detto ancora la stilista – che quel poco di notorietà dovevo usarla a loro vantaggio”.
Un’azienda da 270 dipendenti e una settantina di negozi monomarca, quella di Elisabetta Franchi, che proprio nel rapporto con gli animali sembra nascondere il segreto del suo successo. In una recente intervista a “Libero”, la stilista ha raccontato della decisione di aprire i propri uffici ai cani dei dipendenti, che possono portarli con sé al lavoro: “Portare un cane in azienda nulla toglie al lavoro e i cani sono intelligenti, sanno come comportarsi, girano nei corridoi, entrano nelle stanze, poi si ritrovano tutti assieme come colleghi di scrivania. Ogni tanto – ha spiegato – fanno una cagnara pazzesca da non capire più nulla, però l’umore di tutti ci guadagna, e poi sono una fonte di ispirazione incredibile”. Dove Franchi esclude di portare i cani, perché fonte di troppo stress, sono invece proprie le passerelle (al contrario di quanto accaduto qualche giorno fa a Parigi, dove uno stilista indiano ha fatto sfilare una modella con in braccio un volpino interamente tinto di viola).
Dopo aver quasi del tutto eliminato dalle proprie collezioni i capi con elementi di origine animale, Franchi è pronta ora al prossimo passo, quello a favore di un’alimentazione di tipo vegan: “Non sono vegana e neppure vegetariana. Avendo due bambini piccoli – ha confessato – non mi sento ancora di eliminare del tutto la carne rossa, però la mangio una volta ogni dieci giorni e arriverò a rinunciarci del tutto”.