Christspiracy, il documentario sul legame (mancato) fra religione ed etica animale
Un viaggio lungo 7 anni che il già autore di Cowspiracy ha condotto alla ricerca di una risposta difficile: “C’è un modo spirituale di uccidere?”.

Kip Andersen e Kameron Waters per 7 anni hanno viaggiato per il mondo per cercare una risposta (o più di una) una domanda molto complicata: “Esiste un modo spirituale di uccidere un animale?”. La domanda, arriva proprio da Kameron Waters, cristiano che per anni ha cercato una risposta proprio all’interno della sua stessa comunità venendone respinto ed infine escluso, proprio a causa di questo percorso di ricerca. Il documentario – che verrà proiettato in Italia il 14, 15 e 16 Aprile in alcuni cinema selezionati (qui il programma) – nasce dalla collaborazione fra Waters e Andersen (già autore di Cowspiracy, What the Health e Seaspiracy) dopo un incontro durante una conferenza di presentazione di uno dei film di Andersen.
Di cosa parla “Christspiracy”?
Il documentario di un’ora e 40 ha un filo conduttore: provare a capire in che modo le religioni (ed in particolare quella cristiana) hanno affrontato e affrontano il tema dell’uccisione e del consumo di carne animale. Secondo Andersen le religioni sono le “Ong dell’etica” e nessuno meglio di loro (o meglio dei loro rappresentanti) avrebbe potuto fornire una spiegazione sul tema: “Esiste un modo spiritualmente accettabile da parte delle maggiori religioni del mondo di uccidere animali, anche al fine di mangiarli?”.
Tante le interviste che Andersen e Waters hanno posto a teologi, religiosi, studiosi delle dottrine e monaci buddhisti, per far emergere quello che a loro avviso è “il più grande insabbiamento degli ultimi 2000 anni”, facendo luce su importanti dettagli inediti sulla figura di Gesù Cristo. Christspiracy ha ricevuto il plauso di Joaquin Phoenix, già produttore di What the Health: secondo l’attore, il film “espone verità imperdonabili a proposito della violenza sugli animali in nome della religione”. Di base l’idea è quella di comprendere come due aspetti così apparentemente inaccostabili come l’uccisione di un essere senziente e culti che invece prevedono bontà, rispetto del prossimo e della sua anima, ripudio della violenza, etc., possano coesistere.
Gli animali hanno dei diritti spirituali? Il “Digiuno di Daniele” era la base dell’alimentazione pensata dalla Bibbia per seguire le orme di Gesù? La Cacciata dal tempio dei mercanti era collegata all’uccisione e il sacrificio di migliaia di animali per il rispetto delle tradizioni ebraiche? E poi: quando gli animali, nella storia umana, sono passati dall’essere totemici, spiritualmente rilevanti, a meri oggetti di consumo? E in che modo questo cambio di prospettiva è stato “giustificato” nelle dottrine? Davvero le parole bibliche relative al “dominio” dell’uomo sugli animali possono essere lette nel modo attuale oppure, come spesso è accaduto, l’esegesi biblica potrebbe fornire una risposta molto diversa sul significato del termine?
Queste sono solo alcune delle tematiche trattate dal documentario che va a toccare un tema delicato, complesso e necessario perché la religione, come spiega lo stesso Andersen, è la base culturale nella quale sono immersi di miliardi di esseri umani, siano essi credenti o meno.