Più cereali integrali, cuore più sano: la conferma dall’ultimo studio americano
Una ricerca appena pubblicata sul The Journal of Nutrition lo conferma: un consumo quotidiano maggiore di cereali integrali è associato a un ridotto rischio di malattie cardiovascolari
Chi consuma abitualmente ricche porzioni di cereali integrali corre meno rischi dal punto di vista cardiovascolare. La conferma del nesso tra alimentazione (nel caso specifico, rispetto a quello che è il consumo di cereali non raffinati) e il mantenimento di un buono stato di salute arriva, questa volta, dall’ultimo studio pubblicato dal The Journal of Nutrition. Un’analisi prospettica di lunga data elaborata sulla base degli esami ai quali periodicamente, dal 1948, è sottoposta la popolazione di Framingham, nel New England, proprio per studiare le malattie cardiovascolari. E’ stato monitorando lo stato di salute della popolazione della cittadina americana presa a campione che i ricercatori di questo nuovo studio sono arrivati alla conclusione che “un maggiore consumo di cereali integrali è associato a un ridotto rischio di malattie cardiovascolari“.
Lo studio
In modo particolare, la ricerca ha indagato la correlazione tra i rischi legati all’insorgere di malattie cardiovascolari (causa di una morte su tre negli States) e la quantità di cereali integrali consumati. Il campione di popolazione preso in esame (3100 persone di età adulta) è stato, infatti, diviso in base alla quantità di cereali integrali consumati abitualmente, da mezza porzione fino a 3 porzioni al giorno. I parametri sui quali è stato valutato il rischio cardiovascolare sono stati l’aumento della circonferenza della vita, i livelli di colesterolo, trigliceridi e glucosio nel sangue e la pressione sanguigna. Le conclusioni? Tutti i risultati sono migliori tra coloro che assumono regolarmente tre o più porzioni di cereali integrali al giorno rispetto a coloro che non li consumano affatto o ne fanno un consumo molto basso (dato particolarmente valido nella popolazione femminile).
“Tra gli adulti di età medio-alta – conclude lo studio – la sostituzione di cereali raffinati con cereali integrali può essere un’efficace modifica alla dieta utile ad attenuare l’adiposità addominale, la dislipidemia e l’iperglicemia nel tempo, riducendo così il rischio di malattie cardiometaboliche”. L’azione protettiva esercitata dai cereali integrali, si legge ancora nell’articolo, potrebbe essere legato all’effetto saziante che deriva dal consumo dei cereali integrali, per l’abbondante presenza di fibre, soprattutto solubili, che hanno un effetto benefico sulla presenza di lipidi nel sangue.
Il consiglio
“Nel complesso – è la raccomandazione contenuta nella ricerca – questi risultati supportano le raccomandazioni per sostituire gli alimenti raffinati con equivalenti integrali, in particolare come modifica dietetica per attenuare l’adiposità addominale, l’ipertensione e l’iperglicemia e quindi ridurre il rischio di malattie cardiometaboliche”. Considerando che tra i cereali integrali preferiti da coloro che sono stati sottoposti agli esami ci sono il pane scuro e i cereali da colazione, una modifica, anche leggera, delle abitudini alimentari verso i cereali non raffinati, evidenziano i ricercatori, non è poi così difficile (come ti spieghiamo anche noi in questa guida sugli alimenti integrali, con tutte le informazioni su come riconoscerli e come sfruttarne al meglio i benefici effetti sulla salute).