La carne sintetica arriva al ristorante: in Israele ci sarà entro la fine dell’anno
La carne sintetica diventa realtà, anche nei ristoranti: entro la fine del 2018, infatti, potrebbe essere servita in un noto locale di Gerusalemme
Carne prodotta in laboratorio nel menu di un ristorante: contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non si tratta di un’ipotesi così lontana nel tempo. Il ristorante Machneyuda a Gerusalemme, infatti, potrebbe presto diventare il primo locale al mondo a offrire “carne pulita” ai propri clienti: nella foto in apertura vediamo il primo kebab al mondo di carne sintetica, realizzato dagli chef del locale. Ad annunciarlo è la start up israeliana Future Meat Technologies (FMT), che di recente ha manifestato l’intenzione di lanciare sul mercato, entro la fine dell’anno, il suo primo prodotto proprio tra le mura di questo famoso ristorante della città.
Carne “pulita”: il cibo del futuro, ma bisogna abbassarne i costi
Quando parliamo di “carne pulita” non ci riferiamo a un sostituto vegetale della carne, a base di vegetali. Si tratta invece di un vero e proprio tessuto animale – identico per aspetto, sapore, consistenza e resa a quello reale – realizzato in laboratorio coltivando in vitro le cellule prelevate dal corpo di un animale, sia esso un pollo, un maiale o una mucca. Come spiega Paul Shapiro nel sul libro inchiesta “Clean meat”, negli ultimi anni si avverte un cambiamento globale in questa direzione, con tantissime start up nel mondo – ma specialmente negli Stati Uniti – alle prese con la produzione di quello che, necessariamente, dovrà essere il cibo del futuro. Secondo la FAO, infatti, entro il 2050 la popolazione mondiale aumenterà di un terzo ma, di questo passo, mancheranno le risorse: è necessario quindi trovare un’alternativa sostenibile al nostro consumo smodato di carne e derivati.
Ecco allora che entrano in gioco neonate aziende che puntano a invertire la rotta; non mancano, però, problemi e questioni da risolvere prima che la carne sintetica possa diventare la realtà. Tra questi certamente ci sono i costi di produzione piuttosto proibitivi: come spiega infatti Yaakov Nahmias, fondatore di FMT, l’azienda sta attualmente lavorando per ridurre il prezzo della sua carne bovina e di pollo, che attualmente si aggira intorno agli 800 dollari al chilo, per arrivare a un massimo di 8 dollari per la stessa quantità nei prossimi sei-otto mesi. Allo stesso tempo, gli esperti sono al lavoro per aumentare la capacità produttiva dell’azienda, portandola da diversi chili alla settimana a diverse tonnellate.
A dimostrazione del fatto che la “carne pulita” sia comunque una delle strade da intraprendere nel prossimo futuro, ci sono anche ingenti investimenti da parte di aziende che avvertono in questo settore un forte potenziale di sviluppo. FMT, per esempio, ha raccolto 2,2 milioni di dollari grazie a Tyson Ventures, un fondo messo a disposizione dal colosso americano della carne Tyson Foods, che di recente ha deciso di investire nella produzione di alimenti alternativi alla carne. Questo denaro, spiega FMT, verrà utilizzato per abbassare il più possibile i costi della carne sintetica, cercando anche di lanciarla in altri canali di distribuzione entro il 2020.
“Penso che Tyson si renda conto che l’allevamento animale tradizionale abbia davvero raggiunto il limite” – ha dichiarato il professor Nahmias – e se vogliamo continuare a nutrire la popolazione globale e far crescere nuovi mercati, dobbiamo iniziare a investire ora nelle tecnologie emergenti”.