Carne rossa: il consumo aumenta il rischio di demenza e declino cognitivo
Un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Neurology ha evidenziato una correlazione significativa tra il consumo di carne rossa, in particolare quella lavorata (come gli insaccati), e l’aumento del rischio di demenza. La ricerca, condotta su un campione di 133.771 individui con un’età media di 49 anni, ha monitorato i partecipanti per un periodo di 43 anni, durante il quale 11.173 di essi hanno ricevuto una diagnosi di demenza.
Carne rossa e declino cognitivo
I risultati indicano che il consumo giornaliero di una porzione di carne rossa lavorata, equivalente a circa 85 grammi (come due fette di pancetta o un hot dog), è associato a un’accelerazione dell’invecchiamento cognitivo di circa 1,6 anni. Inoltre, i partecipanti che consumavano almeno un quarto di porzione di carne lavorata al giorno presentavano un rischio del 13% più elevato di sviluppare demenza rispetto a coloro che ne consumavano quantità minime.
Alimenti vegetali e protezione cerebrale
Lo studio ha anche esaminato l’impatto di alimenti di origine vegetale sulla salute cognitiva. È emerso che il consumo regolare di frutta secca e legumi può ridurre il rischio di demenza di circa il 20%. Questi alimenti sono ricchi di nutrienti benefici, come acidi grassi omega-3, antiossidanti e fibre, che contribuiscono alla protezione del cervello e al mantenimento delle funzioni cognitive. Questa segnalazione è stata verificata anche in relazione al consumo di pesce.
“La carne rossa è ricca di grassi saturi e studi precedenti hanno dimostrato la capacità di aumentare il rischio di diabete di tipo 2 e malattie cardiache, patologie entrambe associati a una ridotta salute cerebrale – ha affermato Dong Wang, autore dello studio – il nostro studio conferma l’associazione con un rischio di declino cognitivo e demenza”. I ricercatori hanno spiegato che “Sono necessarie ulteriori ricerche per valutare la generalizzabilità di questi risultati a popolazioni con background etnici diversi” dato che lo studio è stato condotto solo su caucasici.
Implicazioni per una dieta vegana
Per coloro che seguono una dieta vegana, l’esclusione della carne rossa e l’inclusione di alimenti come legumi e frutta secca possono offrire benefici significativi per la salute cerebrale. I legumi, ad esempio, sono una fonte eccellente di proteine vegetali e contengono vitamine del gruppo B, essenziali per la funzione neuronale. La frutta secca, ricca di grassi sani e antiossidanti, contribuisce alla riduzione dell’infiammazione e allo stress ossidativo, entrambi fattori associati al declino cognitivo. “Ridurre la quantità di carne rossa e sostituirla con altre fonti proteiche e cibi a base vegetale potrebbe rappresentare una strategia dietetica per promuovere la salute cognitiva – ha affermato Wang – sono necessarie ulteriori studi per valutare i nostri risultati in gruppi più diversificati”.
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