Carne in Italia, irregolari il 45% degli operatori: è il settore più sanzionato
Maggiori controlli e tante irregolarità: i dati del nuovo rapporto dell’Ispettorato Centrale Repressione Frodi, mostra una situazione difficile.
Come ogni anno il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali pubblica il report dell’attività operativa dell’Ispettorato Centrale Repressione Frodi (Icqrf). Quello del 2017 si distingue per un dato interessante riguardo ai controlli su settore “carne” che risulta essere quello nel quale, fra operatori e prodotti, sono state riscontrate il maggior numero di irregolarità.
Aumentano i controlli: in un anno sono più del doppio
Analizzando i dati del report 2016 rispetto a quelli di questo anno salta all’occhio che il settore della produzione e della commercializzazione della carne è quello nel quale il numero dei controlli si è più che raddoppiato. Dai 2.018 controlli svolti dall’ispettorato nel 2016 si passa ai 5.086 del 2017, mentre gli altri settori, come quello vitivinicolo, degli oli, i prodotti di ortofrutta, cereali, zuccheri e conserve vegetali, sono stati protagonisti dello stesso numero di analisi.
Altro dato interessante è la percentuale di illeciti riscontrati: su 1.893 operatori del settore carne sono stati riscontrate irregolarità nel 44,9 percento dei casi, praticamente la metà. Sui prodotti, invece, su 7.268 il 15% presentava delle problematiche.
Ma quali sono stati gli illeciti riscontrati? Eccone l’elenco.
- Impiego di suini non conformi al disciplinare di produzione di prosciutti a DOP
- Preparazioni di carne suina con presenza di additivi non consentiti o non dichiarati
- Prosciutto cotto irregolarmente etichettato per omissione o errata indicazione degli ingredienti utilizzati
- Irregolare etichettatura di carni e preparazioni a base di carne, per utilizzo di menzioni ingannevoli
- Irregolarità nel sistema di tracciabilità della carne
Più controlli ma situazioni sempre terribili
L’aumento dei controlli è un dato importante che lascia presagire una maggiore attenzione al tema o, probabilmente, un aumento della pressione pubblica sulla questione. Le indagini all’interno degli allevamenti nel nostro paese, sia nel settore avicolo che in quello legato alla macellazione dei suini, hanno fatto il giro di giornali e tv lo scorso anno.
Ricordiamo uno dei più eclatanti, quello legato alla situazione degli allevamenti di suini che fornivano materia prima per il Prosciutto crudo di Parma. Tra febbraio e giugno 2017 il Team Investigativo dell’associazione Essere Animali, documentò 8 allevamenti di maiali divisi in 5 diverse province italiane, riscontrando situazioni agghiaccianti. “Animali in stato di grave sofferenza – si legge sul sito dell’associazione – strutture fatiscenti, condizioni igieniche pessime e situazioni di maltrattamento.”
Rimane chiaro che per porre fine a questa situazione il modo c’è ed è semplice: passare ad un’alimentazione 100% vegetale.