Burro di aquafaba: dagli USA la start-up che dice “no” al burro vaccino
Un “burro” 100% vegetale e che si comporti come quello vaccino? C’è, ma l’azienda produttrice chiede un sostegno economico al pubblico: in pochissimi mesi il risultato è stato praticamente raggiunto.
Vegani nostalgici di una colazione a base di burro e marmellata? Stanchi della solita – e un po’ old style – margarina vegetale (anche se fatta in casa) e desiderosi di sapori nuovi e originali? Niente paura, per voi ci sarà presto il burro 100% vegetale realizzato con la “magica” aquafaba! L’idea di utilizzare l’acqua di governo (o di cottura) dei legumi per realizzare un sostituto del burro vaccino, chiamato Faba Butter, è nata dall’azienda statunitense Fora, fondata dai giovani Andrew McClure e Aidan Altman. Vegani convinti della propria scelta, i due ragazzi non volevano più contribuire ad alimentare l’industria degli allevamenti intensivi, un disastro sia dal punto di vista etico che ambientale, ma allo stesso tempo non volevano privarsi del piacere di una fetta di pane tostato ricoperta di “burro”.
Anche se online esistono numerose ricette per realizzare il “burro di aquafaba” in casa, l’idea di Fora potrebbe rappresentare una vera e propria svolta che rivoluzionerà il banco frigo dei supermercati di tutto il mondo. Attualmente, però, si tratta ancora di un progetto in via di lavorazione e perché il prodotto sia lanciato nei negozi c’è bisogno del contributo di tutti: l’azienda ha infatti dato il via a una raccolta fondi – aperta fino al prossimo 22 aprile – che servirà a sostenere i costi necessari a lanciare Faba Butter sul mercato entro l’estate del 2018. Tra i vantaggi del fare una donazione, la possibilità di poter assaggiare in anteprima questa piccola meraviglia culinaria; se l’azienda raccoglierà i fondi necessari (cosa molto probabile, dal momento che l’obiettivo è già quasi stato raggiunto), inizierà poi la produzione su larga scala e la distribuzione (per ora) a livello nazionale.
Certo, le alternative vegetali al burro vaccino non mancano in commercio, ma secondo Andrew e Aidan si tratta di prodotti privi di “sapore, funzionalità e ingredienti ‘puliti’ e sostenibili“. Così, i due si sono rimboccati le maniche e hanno trascorso tantissime ore ad armeggiare ai fornelli per creare la ricetta vincente che esiste oggi: Faba Butter è a base di una manciata di ingredienti tutti vegetali come aquafaba, olio di cocco, olio di semi di girasole e lievito alimentare in scaglie. “Il nostro prodotto ha il sapore, cuoce, si spalma e si scioglie esattamente come il burro vaccino” garantisce Aidan, entusiasta di tutti i feedback positivi ricevuti finora per la propria idea. “Abbiamo lavorato con alcuni chef vegani e ci dicono che è l’alternativa al burro più funzionale sul mercato che abbiano mai provato”, hanno inoltre dichiarato i fondatori dell’azienda.
Brioches vegane? Si può
“Con Faba Butter, per esempio, si possono preparare croissant perfettamente alveolati (nella foto qui in alto, ndr), tanto ogni altra alternativa al burro risulta del tutto inutile. Significa che i consumatori non devono più scendere a compromessi”. Ma non è tutto: questo piccolo prodigio culinario può essere impiegato anche per cucinare biscotti, frosting, ciambelle, torte e qualunque altra preparazione, dolce e o salata, che preveda l’uso di burro vaccino. In più, l’azienda lavora costantemente per ridurre l’impatto ambientale che l’uomo ha con le proprie attività: non solo Faba Butter è prodotto con l’aquafaba scartata dalle aziende che producono hummus, ma si tratta di un alimento che la cui produzione richiede un utilizzo di risorse idriche e territoriali nettamente inferiore al burro di origine animale, senza contare l’incredibile risparmio in termini di emissioni di gas inquinanti.
Nell’attesa di gustare un toast a base di questo prodotto speciale, consoliamoci con delle meringhe vegane a base di aquafaba: vi avevamo detto che è un ingrediente “magico”, no?